di Riccardo Pieroni
ROMA (Public Policy) – Da una riscrittura della cosiddetta norma ‘anti-ribaltone’ a un limite dei mandati per il presidente del Consiglio eletto. Sono queste alcune delle modifiche approvate dalla commissione Affari costituzionali al ddl Premierato.
Mercoledì mattina la 1a di Palazzo Madama ha concluso l’esame della riforma costituzionale, conferendo il mandato al relatore, il presidente della commissione Alberto Balboni (FdI). Il testo è così pronto per l’aula, dove potrebbero arrivare ulteriori modifiche. Gli emendamenti approvati al testo del Governo, composto da cinque articoli, sono stati pochi Gran parte delle proposte di modifica, a firma dei gruppi di opposizione, sono state respinte dalla 1a di Palazzo Madama.
I primi voti erano iniziati il 3 marzo e l’esame degli emendamenti si è concluso il 17 aprile, cioè la scorsa settimana. L’esame del ddl Premierato era iniziato in commissione Affari costituzionali lo scorso 23 novembre, cioè pochi giorni dopo la chiusura dell’esame del ddl sull’Autonomia differenziata (21 novembre).
Vediamo le principali novità approvate alla riforma costituzionale:
CAMBIA NORMA ‘ANTI-RIBALTONE’
Con l’ok all’emendamento del Governo presentato alla riforma viene stabilito che “in caso di revoca della fiducia al presidente del Consiglio eletto, mediante mozione motivata, il presidente della Repubblica scioglie le Camere”. Mentre “in caso di dimissioni del presidente del Consiglio eletto, previa informativa parlamentare, questi può proporre, entro sette giorni, lo scioglimento delle Camere al presidente della Repubblica, che lo dispone”.
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