LAVORO, CGIL: AUMENTATE A OLTRE 9 MILIONI LE PERSONE IN DIFFICOLTÀ

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LAVORO, CGIL: AUMENTATE A OLTRE 9 MILIONI LE PERSONE IN DIFFICOLTÀ

(Public Policy) – Roma, 28 ago – “Per la prima volta
dall’inizio della crisi sono oltre 9 milioni le persone che
vivono nell’area della sofferenza e del disagio
occupazionale“. È quanto sottolinea il rapporto
dell’associazione Bruno Trentin-Isf-Ires “Gli effetti della
crisi sul lavoro in Italia”.

La ricerca rielabora i dati relativi al primo trimestre
dell’anno dai quali emerge che “l’area della sofferenza e
quella del disagio occupazionale hanno complessivamente
superato, per la prima volta dall’inizio della crisi, i 9
milioni di persone in età da lavoro, per la precisione 9
milioni e 117 mila”.

Nel rapporto si rileva che “solo negli ultimi 12 mesi si è
registrato un incremento complessivo del 10,1% (equivalente
a 835.000 unità), mentre rispetto al primo trimestre 2007
l’aumento è del 60,9% (3 milioni e 450 mila persone)”.
Dati che determinano come l’area della sofferenza, quel
segmento costituito da disoccupati, scoraggiati e cassa
integrati, “si attesti a 5 milioni e 4 mila persone mentre
quella del disagio, ovvero precari e part time involontari,
a 4 milioni e 113 mila unità”.

“Questi sono solo i dati principali di una ricerca che – si
legge in una nota del presidente dell’associazione Trentin,
Fammoni – evidenzia molti altri aspetti del progressivo
deterioramento del mercato del lavoro italiano, fra cui: il
dramma della disoccupazione giovanile, l’emergenza
Mezzogiorno, l’aumento della disoccupazione di lunga durata,
il permanere di una alta quota di inattività, un part time
involontario in costante crescita dal 2007, l’anomalia di
una precarietà non solo subita ma che, contrariamente a
quanto si afferma, non porta più occupazione nonostante sia
la forma di ingresso al lavoro nettamente prevalente”.

Dati che, conclude la nota dell’associazione Bruno
Trentin-Isf-Ires, “sono molto gravi e confermano la
drammaticità del problema occupazione e della conseguente
urgenza di interventi concreti per lo sviluppo e per un
lavoro stabile e di qualità”.

NUOVO RECORD DISOCCUPAZIONE GIOVANI. NEL 2013 SALE AL 41,9%

Disoccupazione in crescita
in Italia (il tasso è al 12,8%, aumentato dell’1,8% rispetto
al 2012) e nuovo record per il tasso di disoccupazione dei
giovani di età compresa tra 15 e 24 anni, che passa dal
35,9% del primo trimestre 2012 al 41,9% del 2013. Lo rivela
una ricerca dell’associazione Bruno Trentin-Isf-Ires “Gli
effetti della crisi sul lavoro in Italia”.

Nel rapporto si evidenzia che questo aumento tendenziale
del tasso di disoccupazione giovanile “è particolarmente
accentuato per i maschi (+7,6%), soprattutto nel centro
Italia (+10,5%). Nel Mezzogiorno la dinamica è più
contenuta, anche perché il tasso di disoccupazione giovanile
ha ormai raggiunto valori eccezionali (51,2% per gli uomini
e 52,8% per le donne nel primo trimestre 2013)”.

Circa il sessanta per cento dell’aumento della
disoccupazione, si legge, è coperto da persone con almeno 35
anni di età (+301 mila rispetto al primo trimestre 2012).

TASSO DISOCCUPAZIONE AL 12,8%. COLPITE PIÙ LE DONNE

Secondo il rapporto, nel primo trimestre 2013 il tasso di
disoccupazione è al 12,8% (+1,8 punti percentuali rispetto
allo stesso trimestre 2012). Quello maschile, crescente per
il sesto trimestre consecutivo, raggiunge l’11,9%; quello
femminile, in aumento per l’ottavo trimestre consecutivo,
sale al 13,9%.

La crescita tendenziale del tasso di disoccupazione
riguarda le tre grandi ripartizioni territoriali: nel Nord
l’indicatore passa dal 7,6% al 9.2%, nel Centro dal 9.6%
all’11,3%; nel Mezzogiorno dal 17,7% al 20,1%.

Anche il tasso di disoccupazione degli stranieri cresce
rispetto al primo trimestre 2012 (in misura maggiore
per la componente maschile), guadagna 2,7 punti percentuali
e si porta al 18%.

NEL 2013 3,27 MLN CERCANO UN LAVORO

La ricerca rivela che nel primo trimestre 2013 il numero
delle persone in cerca di occupazione (3 milioni 276 mila)
segna un nuovo considerevole incremento tendenziale (+17%
rispetto al primo trimestre 2012, pari a +475 mila
unità). E che l’aumento “alimentato da ex-occupati (+20,2%),
ex-inattivi con precedenti esperienze lavorative
(+9,6%) e persone in cerca del primo impiego (+16,2%)”,
interessa sia gli uomini che le donne su tutto il
territorio nazionale. Il rapporto sottolinea anche che
continua la crescita della disoccupazione straniera (+107
mila unità su base annua).

L’incidenza della disoccupazione di lunga durata (dodici
mesi o più) sale al 55,2% (era al 48,9% nel primo
trimestre 2012). (Public Policy)

VIC