Le modifiche richieste al dl Banche: dalle soglie alla Sace

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ROMA (Public Policy) – Dalla modifica della soglia oltre la quale scatta l’obbligo di trasformazione delle banche popolari in Spa, a quella per eliminare la vendita di brevetti da parte dell’Istituto italiano di tecnologia, passando per ritocchi alla norma sulla Sace. Queste alcune delle richieste di correttivo al dl Banche arrivate dai parlamentari di tutti i gruppi, e che saranno analizzate nelle commissioni Finanze e Attività produttive della Camera.

Lunedì le commissioni hanno dichiarato inammissibili 120 emendamenti sui 730 presentati (solo 5 riferiti all’articolo 1 sulle banche popolari sono stati però cassati). Da quanto si apprende, le commissioni inizieranno ad analizzare gli emendamenti agli articoli 6, 7 e 8, ovvero su prestito indiretto per investitori istituzionali esteri, società di servizio per la patrimonializzazione e la ristrutturazione delle imprese, ricorso facoltativo alla provvista Cdp per banche e intermediari finanziari che erogano finanziamenti alle Pmi.

La parte del provvedimento sulle popolari, invece, sarà presumibilmente lasciata per ultimo nell’esame delle commissioni, anche per dare tempo a maggioranza e governo di sciogliere i nodi politici. Dall’esecutivo infatti, si apprende, l’intenzione sarebbe di non toccare l’articolo 1 del provvedimento, mentre anche all’interno della maggioranza sono molti che chiedono dei ritocchi (anche all’interno dello stesso Pd) soprattutto sulla soglia oltre la quale è prevista la trasformazione in Spa. Un ritocco che potrebbe arrivare sull’articolo 1 è quello di fissare (in due mesi) il tempo per la Banca d’Italia per emanare le disposizioni di attuazione delle nuove norme inerenti le banche popolari.(Public Policy) VIC

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