di Fabio Napoli
BRUXELLES (Public Policy / Policy Europe) – Intesa trovata, dopo un trilogo durato quasi 15 ore, sulla legge climatica europea. Sul target 2030, uno degli argomenti che più divideva il Consiglio e il Parlamento europeo, è stato trovato l’accordo per una riduzione di “almeno il 55%” delle emissioni rispetto al 1990 (il Parlamento puntava ad una riduzione del 60%).
Niente da fare, come anticipato da Policy Europe, per la richiesta del Parlamento europeo di prevedere il raggiungimento della neutralità climatica al 2050 per ogni singolo Stato membro. L’obiettivo, dunque, continuerà a dover essere raggiunto collettivamente dall’Ue. L’intesa dovrà ora essere confermata dal Parlamento e dal Consiglio Ue.
Ecco, in sintesi, gli altri punti dell’accordo:
ASSORBITORI NATURALI
Per quanto riguarda l’obiettivo al 2030, i negoziatori hanno convenuto sulla necessità di dare priorità alla riduzione delle emissioni rispetto alle rimozioni attraverso gli assorbitori naturali di emissioni (natural carbon sink), come le foreste. Introdotto un limite di 225 milioni di tonnellate (mt) di CO2 equivalente al contributo delle rimozioni all’obiettivo netto.
EMISSIONI POST 2050
Intesa su impegno per riuscire ad ottenere emissioni negative dopo il 2050.
COMITATO SCIENTIFICO CONSULTIVO
Nasce il Comitato consultivo scientifico europeo sui cambiamenti climatici, composto da 15 esperti scientifici senior di diverse nazionalità, con non più di 2 membri che possiedono la nazionalità dello stesso Stato membro per un mandato di quattro anni. Il mandato potrà essere rinnovato solo una volta. Questo consiglio indipendente avrà il compito, tra le altre cose, di fornire consulenza scientifica e relazioni sulle misure dell’Ue, gli obiettivi climatici e i bilanci indicativi dei gas a effetto serra e la loro coerenza con la legge europea sul clima e gli impegni internazionali dell’Ue ai sensi dell’accordo di Parigi.
TARGET 2040 E GHG BUDGET
La Commissione europea proporrà un obiettivo climatico intermedio per il 2040, al più tardi entro sei mesi dal primo bilancio globale effettuato ai sensi dell’accordo di Parigi.
Allo stesso tempo la Commissione pubblicherà un bilancio indicativo per i gas a effetto serra (GHG budget) per il periodo 2030-2050, insieme alla sua metodologia di base. Il bilancio viene definito come il volume totale indicativo delle emissioni nette di gas a effetto serra (espresso come CO2 equivalente e fornendo informazioni separate su emissioni e assorbimenti) che dovrebbero essere emesse in quel periodo senza mettere a rischio gli impegni dell’Unione ai sensi dell’accordo di Parigi. La Commissione presenterà il bilancio delle emissioni insieme con la proposta di un obiettivo per il 2040, entro la metà del 2024.
ROADMAP SETTORIALE
La Commissione europea si impegnerà con i settori che hanno scelto di preparare tabelle di marcia settoriali per ottenere emissioni nette zero. La Commissione monitorerebbe lo sviluppo di tali tabelle di marcia, faciliterebbe il dialogo a livello dell’Ue e condividerà le migliori pratiche tra le parti interessate.
@Naffete