di David Allegranti
ROMA (Public Policy) – C’è un nuovo sceriffo nella città del M5s e il suo nome è Giuseppe Conte. Per la seconda volta, dopo la ripetizione del voto, Beppe Grillo esce sconfitto. Non sarà più il garante del partito che ha fondato insieme a Gianroberto Casaleggio. È davvero finita un’epoca e anche un’epica. L’80,56 per cento (pari a 46.747 votanti su 89.408 aventi diritto) ha detto sì all’eliminazione del ruolo di garante, contro il 16,09 per cento (pari a 9.334 votanti) di contrari. “Il Movimento 5 Stelle ha rivotato. Ha rivotato in massa: quorum ampiamente superato con una partecipazione addirittura più alta di due settimane fa”, ha detto Conte.
Al quesito per cancellare Grillo hanno partecipato 58.029 persone contro le 54.452 di due settimane fa. “Questa è l’onda dirompente di una Comunità che non conosce limiti e ostacoli, in cui tutti contano davvero. Ora si volta pagina”, ha aggiunto Conte. “Il Movimento si rifonda sulle indicazioni arrivate con Nova dagli iscritti. Andiamo avanti con grande forza, con l’orgoglio di quel che abbiamo fatto, ma lo sguardo fisso nel futuro”.
Un brutto risultato per Grillo, ancorché non imprevedibile, anzi ampiamente previsto dallo stesso ex comico, che nei giorni scorsi ha attaccato Conte in un video molto duro, trasmesso a bordo di un carro funebre, nel quale ha spiegato che si riprenderà il simbolo e che all’attuale M5s toccherà sceglierne un altro. “Io non mi offendo, non vi conosco neanche più. Ma cercate di pensare che questo Movimento avrà un altro decorso e meraviglioso, che ci siate voi o no”, aveva detto Grillo nei giorni scorsi, prevedendo facilmente l’esito.
L’ex presidente del Consiglio ha dunque vinto la sua battaglia, ma da qui a pensare che adesso per il M5s le cose andranno bene ce ne corre. Come ha fatto notare la sondaggista Alessandra Ghisleri a Metropolis “il tema vero è capire quanto valgono i 5 stelle se perdono il brand firmato dal fondatore nel momento in cui i partiti tendono ad essere individualisti, Conte non so se è così forte a tenere insieme tutto il costrutto dei 5 stelle. Lo zoccolo duro è ancora legato ai valori iniziali come l’ambiente. La domanda insomma è quanto vale Conte senza brand né Grillo”. Quest’ultimo infatti è seriamente intenzionato a togliere a Conte la titolarità del simbolo, che in politica vale tutto. Il M5s vale ancora qualcosa, nonostante il dimezzamento dei voti, mentre il partito di Conte non è mai stato testato. L’ex presidente del Consiglio ha potuto contare su sondaggi che lo hanno senz’altro gratificato in questi anni, ma per il momento niente fa pensare che sia in grado di competere seriamente con Elly Schlein alla guida del centrosinistra.
La leader del Pd, che è riuscita a tenere a freno il dibattito pubblico nel suo partito anche sui temi più sensibili, è sfidata sì da Stefano Bonaccini, che ha di recente lanciato le primarie per scegliere i futuri candidati parlamentari, ma di fatto non ha nessuno che può sfidarla concretamente, in questo momento. Neppure, appunto, Conte, che nel campo aperto di eventuali primarie di centrosinistra potrebbe perdere il duello con la segretaria del Pd. D’altronde il leader del M5s non si è mai confrontato con l’enigma del consenso elettorale personale, mentre Schlein quantomeno delle primarie (aperte, persino) le ha già vinte diventando segretaria del Pd e parlando, almeno nelle intenzioni, a un elettorato che non fosse soltanto quello tradizionale dei Democratici.
In ogni caso per Conte il risultato potrebbe essere sufficiente a fargli credere di essere qualcosa che non è. Non sono già mancate le occasioni in cui l’ex presidente del Consiglio ha sottolineato le differenze col Pd. In più di un’occasione ha ribadito di essere pronto ad andare da solo se il partito di Schlein non cambia idea sul sostegno all’Ucraina. Non ci sarà bisogno di aspettare l’anno delle elezioni politiche, tutt’altro che vicino, per capire che cosa succerà nel centrosinistra. L’anno prossimo ci sono tante elezioni regionali importanti (Veneto, Campania, Puglia, Toscana, Marche, Valle D’Aosta): un test importante per verificare lo stato di salute dei rapporti interni al mai nato definitivamente Campo Largo. (Public Policy)
@davidallegranti