ROMA (Public Policy) – La commissione Finanze della Camera tornerà a riunirsi oggi pomeriggio (alle 18) sul decreto Fiscale collegato alla manovra.
Da parte dei relatori (la presidente M5s della stessa commissione Carla Ruocco e Gian Mario Fargomeli, Pd), intanto, è pronto un pacchetto di emendamenti. Tra le proposte, c’è un intervento per escludere dalle sanzioni tributare, previste in caso di tardivo od omesso versamento diretto delle imposte, le imprese non in regola con il fisco a causa di una mancanza di liquidità dovuta ai debiti delle pubbliche amministrazioni nei loro confronti.
“Le norme sulla compensazione dei crediti commerciali verso la Pa con i debiti d’imposta non risolvono tale criticità – si legge nella relazione illustrativa – perché consentono solo la compensazione dei crediti commerciali con i debiti d’imposta iscritti a ruolo e gli avvisi di accertamento. In entrambi i casi – ruoli e avvisi di accertamento – i tributi richiesti sono già gravati di sanzioni ed interessi. In buona sostanza affinché un contribuente che vanti un credito commerciale verso la pubblica amministrazione possa compensarlo con imposte e tasse deve attendere una fase patologica del rapporto tributario in cui sono già state irrogate dall’Agenzia delle entrate le sanzioni e addebitati gli interessi di mora. In termini concreti l’attuale sistema di compensazione equivale a svalutare i crediti commerciali delle aziende verso la pubblica amministrazione di un importo pari alle sanzioni ed agli interessi”.
Si interviene anche sul calendario delle dichiarazioni fiscali, spostando la scadenza del 730 da luglio al 30 settembre. Si propone anche un ampliamento della platea dei contribuenti che possono ottemperare agli adempimenti fiscali utilizzando il 730 (oltre ai lavoratori dipendenti e ai pensionati l’opportunità viene estesa ai titolari di redditi assimilati a quello di lavoro dipendente senza limitazioni e ai titolari di redditi di lavoro autonomo, con la sola esclusione di quelli derivanti dall’esercizio di arti e professioni e di impresa non occasionali, anche se non hanno percepito altri redditi di lavoro dipendente o di pensione). Si modifica quindi il regime delle operazioni di conguaglio e si prevede anche il differimento dal 7 al 16 marzo del termine di trasmissione delle certificazioni uniche da parte dei sostituti d’imposta e dei dati relativi a oneri e spese sostenuti dai contribuenti da parte dei soggetti terzi. Coerentemente anche il termine di consegna delle certificazioni uniche da parte del sostituto d’imposta ai contribuenti è fissato al 16 marzo, mentre è spostato dal 15 aprile al 30 aprile il termine per la messa a disposizione ai contribuenti della dichiarazione precompilata.
E ancora: tra le proposte spunta anche una task force dedicata al contrasto del ‘mordi e fuggi’, ovvero quando micro imprese aprono e chiudono subito con lo scopo di evadere il fisco.
Un altro emendamento modifica lo sconto in fattura per ecobonus e sismabonus, allo scopo di “agevolare i piccoli fornitori i quali non possono” garantirne l’utilizzo. Si prevede quindi riconoscere a favore del soggetto che commissiona i lavori di riqualificazione degli immobili la possibilità di optare per un credito che consisterebbe in una erogazione diretta su un conto corrente da lui indicato. Il credito, riconosciuto per l’intero ammontare della detrazione che sarebbe spettata a fronte degli interventi di manutenzione, verrebbe poi ripartito in dieci quote annuali di pari importo. Quindi si trasforma la detrazione in una somma disponibile per il beneficiario, “consentendo allo stesso – spiega la relazione – di poter ottenere più facilmente un finanziamento bancario pari all’importo complessivo del bonus cui avrebbe diritto, ottenendo in tal modo la disponibilità liquida per poter procedere al pagamento dei lavori di riqualificazione dell’immobile”.
Una proposta interviene anche sullo scambio di quote di emissioni di gas ad effetto serra a livello Ue, specificando che in presenza di un contratto di tolling va individuato nel toller il soggetto gestore obbligato ad annullare le quote di emissione.
Sui pagamenti elettronici, si propone di semplificare gli adempimenti a commercianti ed esercenti accentrando la certificazione fiscale e la tracciabilità bancaria in un solo obbligo posto in essere attraverso l’utilizzo del Pos del sistema d’incasso elettronico (affinché l’Agenzia delle entrate non subisca un deficit d’informazione, le banche e gli istituti di credito che metteranno a disposizione i sistemi elettronici d’incasso dovranno provvedere, secondo la proposta, alla trasmissione dei dati dei corrispettivi giornalieri di commercianti ed esercenti secondo modalità e regole tecniche demandate ad un decreto del direttore dell’Agenzia delle entrate).
Si punta a rivedere la normativa sulle Società di investimento immobiliare quotate, in particolare riducendo dal 20% al 5% la tassazione dell’utile. Sugli alberghi, si estende per un triennio il credito d’imposta per le spese di riqualificazione e si specifica che il responsabile del pagamento dell’imposta di soggiorno al Comune debba essere il gestore della struttura ricettiva, al fine di evitare che venga considerato “agente contabile”. Ci sono poi proposte sul credito cooperativo.
Nel frattempo, oltre a una revisione della norma sulle ritenute negli appalti, si attende una revisione dei Pir (Piani individuali di risparmio) con lo stop all’obbligo delle quota di investimenti in venture capital.
E passiamo alla Manovra: la commissione Bilancio al Senato riprenderà domani l’esame degli emendamenti, con l’illustrazione. Nel weekend il Governo ha messo a punto i pareri sulle proposte di modifica, che, si apprende dal presidente della 5a commissione Daniele Pesco (M5s), arriveranno all’esame nella cifra di un migliaio, considerando anche quelle dei relatori e dell’Esecutivo. La presidenza punta a concludere l’illustrazione e il vaglio delle ammissibilità domani in mattinata, per arrivare al voto già nella stessa giornata, ma è probabile uno slittamento. La 5a commissione è comunque convocata anche nel weekend, domenica compresa. (Public Policy) GIL-GAV