Manovra, le ultime (salvo intese): dalle tasse ad Alitalia

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(nella foto: il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri)

ROMA (Public Policy) – Approvati dal Cdm – salvo intese – decreto Fiscale e manovra, si entra adesso nel dettaglio delle misure in attesa che la settimana prossima inizi l’iter parlamentare.

Tra le novità che emergono c’è un aumento delle tasse sulla casa: sale infatti l’imposta ipotecaria e catastale, da 50 a 150 euro, sui trasferimenti immobiliari soggetti all’imposta di registro, e potrebbe crescere anche la cedolare secca sugli affitti a canone concordato, con l’aliquota che salirebbee dal 10 al 12,5%. L’aumento dell’imposta ipotecaria e catastale è nel Documento programmatico di bilancio inviato a Bruxelles, dove si legge che sarà previsto un “innalzamento delle imposte sui trasferimenti immobiliari soggetti all’imposta di registro (prima casa e altri immobili) da euro 50 a euro 150”. All’aumento fa però seguito un “ritocco” fiscale verso il basso: sempre il Dpb prevede infatti anche “la riduzione da euro 200 a euro 150 per ciascuna imposta sui trasferimenti immobiliari soggetti”. Come detto, per la cedolare secca con canone concordato, che dovrebbe diventare strutturale, l’aliquota potrebbe salire del 25%.

“E’ un clamoroso autogol” afferma Confedilizia. “La cedolare sugli affitti calmierati – sottolinea il presidente dell’associazione della proprietà immobiliare, Giorgio Spaziani Testa – è una misura sociale. In questi sei anni di applicazione ha garantito un’offerta abitativa estesa, favorendo la mobilità di lavoratori e studenti sul territorio. Inoltre, come rileva la Nota di aggiornamento al Def, la cedolare ha determinato una riduzione senza precedenti dell’evasione fiscale nelle locazioni”.

Edilizia al centro anche per quanto riguarda le ristrutturazioni: infatti, oltre alle proroghe (bonus riqualificazione energetica, bonus mobili e bonus ristrutturazioni), arriva un inedito “bonus facciate”. In pratica, si tratta di un credito fiscale del 90% per chi rifà nel 2020 la facciata di casa o del condominio, in centro storico o periferia, nelle grandi città o nei piccoli Comuni.

Cambiando ambito, si prevedono novità anche per i 2 milioni di cittadini con partita Iva che nel 2019 – con ricavi o compensi fino a 65mila euro – hanno aderito alla Flat tax al 15%: il Governo pensa di inserire in manovra un “regime analitico” per chi ha scelto la Flat tax, ovvero l’obbligo di determinare il reddito a cui applicare la tassa piatta considerando costi e ricavi. Quindi, il contrario di quanto accade oggi con il regime forfettario, in cui imprese e professionisti non hanno nessun obbligo su registri, conti e conservazione di fatture per l’acquisto di beni e servizi. Ma non è tutto: il decreto Fiscale collegato alla manovra introduce per le partite Iva nel forfettario anche l’obbligo di dotarsi di un conto corrente dedicato all’attività imprenditoriale o professionale svolta, a tutto vantaggio dei controlli da parte del Fisco.

Da segnalare che tra le pieghe del decreto è spuntato anche un nuovo prestito ponte ad Alitalia: al momento, si tratta di 350 milioni per 6 mesi. (Public Policy) PAM