ROMA (Public Policy) – Arriva, con uno stanziamento di 21,3 milioni, il servizio IT-alert, il sistema di allarme pubblico che consente alla Protezione civile, nell’imminenza di una emergenza, di inviare ai cellulari privati dei cittadini in una determinata area messaggi riguardanti gli scenari di rischio, l’organizzazione dei servizi di protezione civile del proprio territorio e le misure di autoprotezione. Lo prevede una bozza di decreto Terremoto, su cui il Governo è al lavoro e di cui Public Policy ha preso visione.
La bozza di decreto prevede che entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della legge di conversione, un dpcm, di concerto con il ministro dello Sviluppo economico, sentiti il Garante per la protezione dei dati personali e l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, individuerà le modalità di attivazione e di gestione del servizio IT-alert. Per il progetto vengono stanziati: 12,8 milioni per il 2019, 4 milioni per il 2020 e 4,5 milioni per il 2021, a valere sulle risorse assegnate alla presidenza del Consiglio per le spese relative alle ricorrenti emergenze riguardanti gli eventi sismici, alluvionali, nubifragi, i vulcani, le mareggiate, la difesa del suolo, delle opere civili pubbliche e private, delle foreste e altre calamità, comprese le attività connesse.
Nel frattempo la bozza di decreto aggiorna le definizioni contenute nel Codice delle comunicazioni elettroniche, aggiungendo quella di “Sistema di allarme pubblico”, “Servizio di cell broadcast service”, “Messaggio IT-alert”, “Servizio IT-alert”.
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NAF