ROMA (Public Policy) – Le norme sulla trasparenza delle fondazioni dei partiti politici “al momento risulta inapplicabile in quanto troppo ampia, riguardando controlli per migliaia di associazioni con tali caratteristiche”. Per questo si “impegna il Governo a valutare l’opportunità di favorire, in sede di esame della legge di Bilancio, l’approvazione di una modifica normativa finalizzata a rendere più efficace ed applicabile la legge in materia di trasparenza e rendicontazione mediante l’espunzione del riferimento, nella composizione degli organi direttivi o di gestione delle fondazioni, associazioni e comitati, a coloro che, negli enti locali, abbiano ricoperto incarichi di governo o che siano stati membri di assemblee elettive”.
Questo il testo dell’ordine del giorno Pd e M5s approvato in aula alla Camera al decreto Fisco.
La legge Anticorruzione (detta anche Spazzacorrotti) “ha sancito l’equiparazione ai partiti e movimenti politici, ai fini degli obblighi in materia di trasparenza e rendicontazione stabiliti per gli stessi dall’articolo 5 del decreto 149 del 2013, delle fondazioni, associazione e comitati i cui organi direttivi o di gestione abbiano determinate caratteristiche elencate nel testo”, si legge nell’ordine del giorno.
“Si tratta delle fondazioni, associazioni e comitati i cui organi direttivi o di gestione siano composti per almeno un terzo da membri di organi di partiti o movimenti politici ovvero persone che sono o sono state, nei sei anni precedenti, membri del Parlamento nazionale o europeo o di assemblee elettive regionali o locali di comuni con più di 15.000 abitanti, ovvero che ricoprono o hanno ricoperto, nei sei anni precedenti, incarichi di governo al livello nazionale, regionale o locale, in comuni con più di 15.000 abitanti”, continua l’odg.
“La norma, al momento, risulta inapplicabile in quanto troppo ampia, riguardando controlli per migliaia di associazioni con tali caratteristiche”, conclude.