ROMA (Public Policy) – È entrato in vigore giovedì scorso il decreto del ministero dello Sviluppo economico sulla valutazione del sistema camerale. Il provvedimento, che porta la firma di Carlo Calenda, fa nascere il Comitato indipendente di valutazione delle Camere di commercio.
Ecco come sarà composto:
CHI NE FARÀ PARTE
La legge prevede che i membri siano cinque, di cui uno con funzioni di presidente designato da Palazzo Chigi, ossia dalla presidenza del Consiglio. Gli altri, invece, saranno scelti dal dipartimento della Funzione Pubblica (che corrisponde al ministero della P.a. di Marianna Madia), uno dal Mise, uno dalla Conferenza Stato Regioni e uno da Unioncamere.
DI COSA SI OCCUPERÀ IL COMITATO
Soprattutto della valutazione e misurazione annuale delle condizioni economiche – soprattutto l’equilibrio di bilancio – delle singole Camere di commercio e “dell’efficacia delle azioni adottate per il suo perseguimento”. Non solo, i membri del comitato vaglieranno anche i programmi e le attività svolti dalle Camere stesse, anche se svolta in forma associata e attraverso enti e organismi comuni.
DUE RAPPORTI ANNUALI
I risultati accertati saranno quindi elaborati e sintetizzati in un rapporto annuale. Un altro report, poi, è previsto “sull’efficacia delle azioni adottate dalle Camere” in merito ai progetti finanziati con l’aumento del 20% del diritto annuale (come previsto dalla riforma Madia). Questo secondo rapporto farà riferimento, in particolare, agli obiettivi annuali definiti per il singolo progetto realizzato e alle quote di risorse spese. (Public Policy) SOR