PARTITI, I LIB-LAB DEL PDL: O TORNA IN CAMPO BERLUSCONI O PRIMARIE

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(Public Policy) – Roma, 22 ott – (di Gaetano Veninata)
Bisognava e bisogna scegliere: o Alfano si candida e allora
si fanno le primarie anche nel centrodestra, o Berlusconi
scende nuovamente in campo. Il capogruppo Pdl alla Camera,
Fabrizio Cicchitto, è netto: “Il nostro partito va cambiato,
non distrutto. Di rottamazione possono parlare solo dei
dilettanti allo sbaraglio”, con un chiaro riferimento alle
parole ‘renziane’ di Daniela Santanchè.
Al suo fianco l’ex ministro per la Pa, Renato Brunetta, e
il vicepresidente della commissione Lavoro, Giuliano
Cazzola, insieme nella sala stampa di Montecitorio per
presentare il manifesto Lib-Lab (o meglio: un documento a
sostegno di un manifesto Lib-Lab, liberalsocialista, sorta
di mini-programma elettorale).
Tra il pubblico, presente anche Margherita Boniver, che è
tra i firmatari insieme al presidente della Regione
Campania, Stefano Caldoro, e ad altre dieci personalità del
centrodestra. A metà conferenza è arrivato anche il senatore
Gaetano Quagliarello, che non ha firmato il documento
Lib-Lab, ma ne ha presentato un altro (con Maurizio
Gasparri) nei giorni scorsi.

CICCHITTO: RESTIAMO CONVINTI NEL CENTRODESTRA
“Noi (quasi tutti ex Psi poi passati a Forza Italia; ndr) –
ha detto il deputato Pdl – rivendichiamo con forza la nostra
collocazione nel centrodestra, senza alcun dubbio.
Ricordiamo che sia Forza Italia che il Pdl hanno come
origine sì un’iniziativa maieutica di Silvio Berlusconi, ma
anche un coinvolgimento di vari mondi, dai
cattolici-liberali, ai socialisti riformisti, all’area
prettamente liberale. Ora che il Popolo della libertà è in
crisi, ci sentiamo in dovere di intervenire”.
Il documento presentato oggi, ha detto ancora Cicchitto, è
“provocatoriamente lungo, ma vuole essere un elenco di
questioni da affrontare, non di persone da ammazzare. Le
nostre proposte partono da due discriminanti:
presidenzialismo e abbattimento del debito pubblico”

Un accenno anche
all’antipolitica: “Causata da una minore spesa pubblica, in
primis, ma anche da un suicidio della politica, perchè una
dilapidazione di risorse c’è, è evidente. Ma il quadro non è
quello di Tangentopoli, che era un sistema. Oggi la
corruzione è parcellizzata”.
Che deve fare allora il Pdl? “Rispondere alle primarie del
Pd, avviando una costituente del mondo moderato, come
indicato sia da Alfano che da Berlusconi e Schifani”.
Un’ultima battuta sulla legge elettorale: “Sono
qualunquista, per me vanno bene sia i collegi (graditi al
centrosinistra; ndr) che le preferenze (che piacciono a
Lega, Idv, Udc e al grosso del Pdl; ndr)”.

BRUNETTA: NELLO SCORSO GOVERNO DEVIAZIONI
LEGHISTE-TREMONTIANE, ORA DICIAMO LA NOSTRA
“Vogliamo e dobbiamo andare – ha detto l’ex ministro –
sotto il 100% del rapporto debito/Pil, perchè colpendo il
debito si riduce la pressione fiscale, e questo vuol dire
più crescita e maggiore produttività. Nei passati governi di
centrodestra c’erano troppe deviazioni leghiste-tremontiane,
questa è invece la nostra proposta. Da oggi, anche online,
parte la raccolta firme a sostegno del documento”.

CAZZOLA: NON BUTTIAMO A MARE ESPERIENZA GOVERNO MONTI
“Vorrei segnalare innanzitutto – ha esordito l’economista
bolognese – una differenza formale e politica con la troika
Bersani-Vendola-Nencini: noi nel nostro documento non ci
siamo dimenticati del Governo Monti. Inoltre va sottolineata
un’altra differenza: la sinistra vuole un’Europa che faccia
un’altra politica, buttando a mare il risanamento, per noi
invece bisogna coniugare rigore e crescita”.
E sulle riforme dell’attuale Governo: “Non ci siamo pentiti
della riforma delle pensioni, ma c’è un punto debole che va
recuperato, ovvero la mancata considerazione di una fase di
transizione, noi siamo per una soluzione graduale. Sono già
stati stanziati 9 miliardi di euro, si possono affrontare i
problemi mano a mano che arrivano. Sulla riforma del lavoro:
abbiamo contribuito al 90% dei cambiamenti che riguardano
principalmente la flessibilità in entrata. Prendiamo atto
che il ministro Fornero ha recepito il fatto che ci siano
troppi schematismi”. (Public Policy)

GAV