POLITICHE 2013, TOSI (LEGA) AL PDL: DOPO VOTO OGNUNO PER LA SUA STRADA

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POLITICHE 2013, TOSI (LEGA): DOPO VOTO OGNUNO PER LA SUA STRADA

(Public Policy) – Roma, 23 gen – “È chiaro che passate le
elezioni ognuno va per la sua strada. È un anno che siamo
già fortemente divisi. E non su questioni di forma, ma di
sostanza”. Il segretario nazionale della Lega in una delle
Regioni cruciali e ‘incerte’ del Nord per le prossime
elezioni: il Veneto. Qui il Pd ha riguadagnato voti, e ora
si trova quasi alla pari col partito ‘padano’. Eppure il
sindaco di Verona Flavio Tosi non rinuncia a esprimere
apertamente le sue idee su un’alleanza, quella col Pdl,
puramente tattica a fini elettorali.

Un’alleanza che in entrambi i partiti, spiega in
un’intervista a La Stampa, è stata difficile da mandar giù:
“Al Pd sanno benissimo che vinceremo noi. Se Berlusconi ha
scelto l’alleanza con la Lega che per lui è molto
svantaggiosa è perché sa che era l’unica strada per vincere
in Lombardia e Veneto”.

I motivi per cui Berlusconi si troverebbe in svantaggio?
“Veda lei – spiega Tosi – rinuncia a far il premier e lascia
la presidenza della Lombardia, che era del Pdl, alla Lega.
Non dev’essere stato facile, per Berlusconi, far digerire ai
suoi il rinnovo dell’alleanza con noi”.

Simile scenario nella Lega: “Molti leghisti l’alleanza non
l’hanno presa bene, specialmente nei primi giorni”. E specie
in Veneto, perché “ai leghisti lombardi almeno si può
spiegare che prenderanno il governatore della Regione”.
Tuttavia, prosegue Tosi, anche la ‘base’ sta iniziando a
capire: “Parlando con la gente stiamo cominciando a far
capire che l’importante era che la Lega ottenesse le tre
regioni del Nord”.

Il rospo, comunque, a detta di Tosi, “lo deve ingoiare di
più Berlusconi. Ripeto: perde la candidatura a premier e
Lombardia in cambio, forse, di un pareggio al Senato”.
Tosi racconta il retroscena del patto tra Lega e Pdl. Alla
domanda se Berlusconi abbia ceduto subito sul ruolo di
candidato premier, risponde: “Per niente. Ma Maroni ha
tenuto duro. Anche per le pressioni di noi Veneti”.

Sull’alleanza, ribadisce che ha solo scopo elettorale, e
che ha valore solo in caso di vittoria. “Salvo l’ipotesi,
francamente improbabile, che si vinca, non vedo perché la
Lega debba continuare a camminare con chi, in quasi dieci
anni di percorso comune, non ci ha portati da nessuna parte.
Se guardiamo alle riforme, chiediamoci cosa abbia portato a
casa”. (Public Policy)

LEP