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ROMA (Public Policy) – Fitte giornate di audizioni nella VI della Camera sul decreto per il salvataggio della Popolare di Bari: ieri alle 12,30 sono stati ascoltati i sindacati (Cgil, Cisl, Uil e Ugl), e dalle 14,30 i commissari straordinari, il presidente del Comitato di sorveglianza della banca, Federcasse, Invitalia, Mediocredito centrale – Banca del Mezzogiorno, il Fondo interbancario di tutela dei depositi (Fitd) e il Consiglio nazionale dei consumatori e degli utenti (Cncu).
Si proseguirà anche oggi – quando saranno auditi i sindaci di Bari e Teramo, la Consob e Bankitalia – per poi chiudere domani con l’audizione del ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri. Il decreto, entrato in vigore il 17 dicembre, prevede che il ministero dell’Economia, con uno o più decreti, assegni ad Invitalia (Agenzia nazionale per l’attrazione investimenti e lo sviluppo d’impresa spa) contributi in conto capitale, fino all’importo complessivo massimo di 900 milioni di euro per l’anno 2020, interamente finalizzati al rafforzamento patrimoniale mediante versamenti in conto capitale di Banca del Mezzogiorno – Mediocredito Centrale.
L’aumento di capitale dell’Mcc serve perché questa promuova, “secondo logiche, criteri e condizioni di mercato, lo sviluppo di attività finanziarie e di investimento, anche a sostegno delle imprese nel Mezzogiorno, da realizzarsi anche attraverso il ricorso all’acquisizione di partecipazioni al capitale di società bancarie e finanziarie, e nella prospettiva di ulteriori possibili operazioni di razionalizzazione di tali partecipazioni”. In questo modo il Mcc potrà intervenire, anche insieme al Fondo interbancario di tutela dei depositi (Fitd) e ad eventuali altri investitori, per il rilancio della Banca Popolare di Bari (Bpb), nel frattempo commissariata, tramite ricapitalizzazione. Per capire se la commissione vorrà modificare il provvedimento bisognerà attendere la settimana prossima: il termine per la presentazione degli emendamenti è stato fissato alle 11 di lunedì 13 gennaio. (Public Policy) PAM