(Public Policy) – Roma, 30 ott – (di Gaetano Veninata)
L’unico a dire che non gli interessano è stato Pier
Ferdinando Casini, leader Udc. Anche oggi, parlando della
vittoria di Rosario Crocetta in Sicilia, ha auspicato che il
Pd inizi a parlare più di politica e meno di primarie.
Ma gli altri partiti, a partire dal Pd, passando per i
nuovi movimenti (grillini e liberisti di Fermare il
declino), per finire con Lega e Pdl hanno deciso di affidare
ad elezioni primarie la scelta dei loro candidati. Ognuno,
ovviamente, con le proprie regole.
PARTITO DEMOCRATICO (PIÙ SEL E PSI)
La questione è ancora aperta, sulle regole, perchè Matteo
Renzi ha fatto ricorso al Garante per la privacy e dunque
bisognerà vedere come quest’ultimo si esprimerà. Di certo
c’è che le primarie saranno di coalizione, e che i candidati
in corsa sono cinque: oltre al sindaco di Firenze, Pier
Luigi Bersani, Nichi Vendola, Bruno Tabacci e Laura Puppato.
Le regole (www.primarieitaliabenecomune.it), approvate il
19 ottobre dal Collegio dei garanti delle primarie (Luigi
Berlinguer, Francesca Brezzi, Francesco Forgione, Mario
Chiti) definiscono innanzitutto le date.
Si svolgeranno
domenica 25 novembre, e “se nessun candidato raggiungerà al
primo turno il 50% più uno dei voti validamente espressi”,
si procederà a un turno di ballottaggio (domenica 2
dicembre) tra i due candidati che hanno ottenuto il maggiore
numero di voti.
La partecipazione è aperta a tutti gli elettori italiani,
ai sedicenni, ai cittadini immigrati in possesso di carta
d’identità e di permesso di soggiorno. Chi vota dovrà
dichiarare di riconoscersi nella Carta d’intenti messa a
punto dall’alleanza Pd-Sel-Psi, versare un contributo di 2
euro, impegnarsi a sostenere il centrosinistra alle elezioni
politiche del 2013, sottoscrivere un appello pubblico per la
sua affermazione elettorale e iscriversi all’Albo dei suoi
elettori (ricevendo il “certificato di elettore del
centrosinistra per l’Italia Bene Comune”). Ci si potrà
pre-registrare anche online.
Per quanto riguarda la trasparenza, si legge nel principi
regolamentari, “è fatto obbligo a ciascun candidato/a di
comunicare al Consiglio dei garanti e di pubblicare online,
con cadenza settimanale, ogni contributo, diretto o
indiretto, superiore ai 500 euro, nonché di rendere
disponibile tutta la documentazione relativa alle entrate e
alle spese per le primarie. Ai fini della sobrietà della
campagna elettorale e della riduzione dei costi della
politica, è fatto divieto ai candidati e ai loro sostenitori
di ricorrere a qualsiasi forma di pubblicità a pagamento,
come, ad esempio, spot su radio, televisioni, giornali,
internet, o affitto di spazi su cartelloni
pubblicitari”.
MOVIMENTO 5 STELLE
Dopo l’ottimo risultato siciliano (primo partito nell’isola
con il 14,89%, 285.202 voti), il movimento guidato da Beppe
Grillo (che ieri si è autodefinito in un post il “capo
politico” del M5s) si prepara alla sfida delle politiche. E
lo fa iniziando (o meglio: continuando) a discutere online
di regole per la selezione dei candidati e di programmi di
governo.
I candidati alla Camera e al Senato per il Movimento 5
stelle (che verranno scelti online) – si legge nel
regolamento – “potranno essere tutti coloro che si sono
presentati alle elezioni comunali o regionali certificati
con il logo dell’M5s o liste civiche 5 stelle e avranno
compiuto almeno 25 anni a febbraio 2013”.
Saranno “escluse” le persone facenti parte di liste
diffidate dall’uso del simbolo, quelle che hanno incarichi
“da eletti al 29 ottobre 2012”, e quelle che
“successivamente alla certificazione per le elezioni
amministrative abbiano perso i requisiti che erano stati
richiesti per la certificazione della candidatura per le
elezioni amministrative”.
Per quanto riguarda i votanti, potranno votare “tutti
coloro che risultano iscritti entro il 30 settembre 2012 al
Movimento 5 stelle e che abbiano certificato la loro
identità tramite il caricamento di un proprio documento
entro venerdì 02 novembre 12 alle 24”. Sarà possibile votare
fino a tre candidati della propria circoscrizione di
residenza, i cui nominativi, per ciascuna circoscrizione,
verranno pubblicati sul sito del Movimento (www.beppegrillo.it/movimento).
Le liste verranno redatte per circoscrizione in base al
numero di voti ottenuti dai singoli candidati. Nel caso in
cui “più di un candidato in una stessa lista abbia lo stesso
numero di voti”, verrà inserito per primo chi ha ricevuto
l’ultimo voto per primo. Prima delle elezioni politiche,
infine, tutti gli iscritti al M5s potranno contribuire ad
integrare il programma di governo sul sito del
Movimento.
POPOLO DELLA LIBERTÀ
Anche il partito fondato da Silvio Berlusconi, per bocca
del segretario Angelino Alfano, ha deciso, dopo la scelta
del Cavaliere di non candidarsi alla presidenza del
Consiglio, di indire le elezioni primarie in vista delle
politiche del 2013. Oggi si è riunito l’Ufficio di
presidenza, come preannunciato ieri sera da Alfano, “per
definire le regole”.
Secondo quanto twitta il presidente uscente della Regione
Lombardia (che fa parte dell’Ufficio di presidenza del Pdl)
“le primarie saranno di partito e non di coalizione e i
candidati dovranno presentare a supporto almeno 10mila firme
di cittadini raccolte in almeno 5 regioni”. Inoltre, ha
aggiunto Formigoni, “chi voterà dovrà sottoscrivere un
documento di valori e versare un contributo di 2 euro.
Vince chi riporta più voti e non va al di sotto di una
soglia minima, tra il 30 e il 40%. Altrimenti si andrà al
doppio turno”. La data scelta (e indicata dallo stesso
Berlusconi nei giorni scorsi) è il 16 dicembre. Gli unici
candidati ufficiali, finora, sono lo stesso Alfano, Daniela
Santanchè e Giancarlo Galan.
LEGA NORD
Il Carroccio, dopo l’elezione a segretario federale dell’ex
ministro dell’Interno, Roberto Maroni, ha organizzato
rapidamente primarie di partito pochi giorni dopo la crisi
della giunta regionale lombarda. La Lega ha chiesto infatti,
in gazebo organizzati in tutta la regione, ai cittadini e ai
suoi elettori di esprimersi sul futuro della Lombardia,
indicando le preferenze su quando indire le elezioni e su
chi candidare alla carica di presidente della Regione.
FERMARE IL DECLINO
Ultimo arrivato, anche il movimento liberista promosso, tra
gli altri, dal giornalista Oscar Giannino e dagli economisti
Michele Boldrin e Luigi Zingales, ha parlato di primarie,
pur non entrando nei dettagli. Oggi, in un’intervista
rilasciata a Radio radicale, Boldrin ha detto, spiegando le
ragioni che hanno portato Fid a non aderire al manifesto di
Italia Futura: “Ne usciva fuori una cosa retorica e il nostro
Paese ha bisogno di tutto fuorchè di retorica.Noi chiediamo
cose chiarissime: richiesta di limiti e mandati; primarie
per la scelta dei candidati”. (Public Policy)