PRIMAVERA ARABA, BONINO: MEGLIO CHIAMARLO RISVEGLIO, OCCIDENTE SUPERFICIALE

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PRIMAVERA ARABA, BONINO: MEGLIO CHIAMARLO RISVEGLIO, OCCIDENTE SUPERFICIALE

(Public Policy) – Roma, 31 lug – “Non ho mai amato
l’espressione primavera araba, ho sempre preferito chiamarlo
risveglio arabo. Ma con gli ultimi avvenimenti (in Egitto,
Tunisia e Libia
; Ndr) non è finito il processo di
transizione, solo le nostre aspettative ingenue e un po’
superficiali”. Lo dice durante un’audizione nelle
commissioni congiunte Esteri di Camera e Senato la titolare
della Farnesina Emma Bonino.

“Nel processo democratico – spiega il ministro – la parte
elettorale è importante ma non da sola. Non basta vincere le
elezioni o usare il successo elettorale per far saltare –
come in Egitto – la divisione dei poteri o annullare i
diritti delle minoranze: perchè la democrazia è questo, il
rispetto del dissenso“.

“Non esiste – per Bonino – un popolo inadatto alla
democrazia, dobbiamo trovare una via difficile tra ‘non sono
adatti alla democrazia’ e ‘la democrazia si ottiene in una
stagione’. La situazione è un caleidoscopio di una serie di
questioni, per questo non penso che sia adeguata una
politica unica per tutti questi Paesi. È vero che la
Fratellanza musulmana è uguale più o meno ovunque, ma le
società sono diverse: quella tunisina non è quella egiziana,
ad esempio”.

Inoltre per il ministro bisognerebbe smetterla di leggere
la realtà araba con una divisione sunniti versus sciiti,
vedendo “i primi nostri amici e gli altri cattivi: tutto ciò
necessita un approfondimento meno stereotipato”. (Public
Policy)

GAV