Processo civile, cosa prevede il ddl approvato nell’ultimo Cdm

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ROMA (Public Policy) – Dalla riduzione dei tempi del processo civile, con l’obbligo, da parte del giudice, quando provvede sulle istanze istruttorie, di predisporre il calendario delle udienze, all’ampliamento del catalogo delle controversie in cui è necessario il preventivo tentativo di risoluzione alternativa, fino a nuove norme in materia di semplificazione, riduzione dei riti e espropriazione immobiliare.

È quanto contiene, in sintesi, il disegno di legge delega approvato giovedì scorso dal Governo in Consiglio dei ministri per l’efficienza del processo civile e per la revisione della disciplina degli strumenti di risoluzione alternativa delle controversie.

Vediamo il contenuto della bozza entrata a Palazzo Chigi, di cui Public Policy ha preso visione:

ESCLUSIONI MEDIAZIONE OBBLIGATORIA

Secondo la delega saranno esclusi dal ricorso obbligatorio preventivo alla mediazione, in quanto “l’istituto non ha dato buona prova di sé”, come chiarisce la relazione illustrativa, alcuni settori: responsabilità sanitaria, contratti finanziari, bancari e assicurativi. Escluso anche l’obbligo di negoziazione assistita per la circolazione stradale.

SEMPLIFICAZIONE PROCESSO PRIMO GRADO

Per quanto concerne la revisione del processo di primo grado, il ddl delega stabilisce, come spiega la relazione illustrativa, molte novità, tra cui la sostituzione del procedimento ordinario di cognizione con un rito semplificato e la disposizione che l’atto introduttivo sia sempre il ricorso, con la riduzione di tempi per comparire (al massimo 120 giorni).

Inoltre viene fissato un termine perentorio, 10 giorni prima della prima udienza, per definire il “perimetro della causa”.

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IAC