La lettera della Vigilanza per ‘fermare’ il piano Rai

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ROMA (Public Policy) – L’ufficio di presidenza della commissione di Vigilanza Rai ha chiesto al direttore generale, Luigi Gubitosi, di “non adottare” il Piano per la riforma dell’informazione Rai fino a che la commissione non avrà “esposto le proprie valutazioni” in merito al Piano “con l’adozione di una apposita deliberazione”. Lo si legge nella lettera inviata al direttore generale della Rai, condivisa durante l’udp della commissione bicamerale, di cui Public Policy ha preso visione.

La commissione, presieduta da Roberto Fico (M5s), nella lettera a Gubitosi scrive: “In relazione al Piano concernente il riposizionamento dell’offerta news della Rai nel nuovo mercato digitale, da lei illustrato nella riunione dello scorso 23 settembre, la commissione che presiedo ha deliberato di svolgere un’approfondita istruttoria, che prevede, oltre alle audizioni dei direttori delle testate giornalistiche coinvolte nel piano, anche quelle dei direttori delle reti generaliste della Rai, di rappresentanti dell’Usigrai e della Bbc”.

La commissione – si legge ancora – “ha fin qui svolto la propria attività riunendosi, nonostante le difficoltà connesse all’organizzazione dei lavori delle assemblee di Camera e Senato, una volta alla settimana, se non addirittura due, quando ciò è stato possibile. Come a lei già manifestato nel corso della sua audizione, è intenzione della commissione esporre le proprie valutazioni sul Piano con l’adozione di una deliberazione avente valore di atto di indirizzo nei confronti della società concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo, ai sensi degli articoli 1 e 4 della legge 14 aprile 1975, n. 103″.

“Tale deliberazione – si legge in conclusione – sarà adottata quanto prima, compatibilmente con le attività istruttorie ancora da svolgere e con il calendario dei lavori parlamentari determinato dal prossimo esame della legge di Stabilita’. Per tali motivi, l’ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, nella riunione odierna ha concordemente convenuto di richiedere all’azienda che, prima dell’approvazione del succitato atto di indirizzo, non sia adottato il Piano, né sia posto in essere alcun atto comunque attuativo o ad esso connesso”. (Public Policy)

SOR