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COSTO? TRA I 20 E I 45 MILIARDI L’ANNO, SARÀ TRA I 700 E GLI 800 EURO AL MESE
(Public Policy) – Roma, 5 giu – La proposta di legge 5
stelle per un reddito di cittadinanza sarà pronta in 10
giorni, serviranno tra i 20 e i 45 miliardi di euro
all’anno. Il reddito sarà tra i 700 e i 800 euro mensili e
sarà rivolto ai 9 milioni di persone che oggi vivono sotto
la soglia di povertà (648 euro al mese).
E le coperture finanziarie per il provvediemento? “Al
momento – spiega a Public Policy un deputato del M5s – non
vogliamo diffondere tutto il contenuto della proposta di
legge, ma le coperture ci sono, di soldi ne abbiamo trovati
più di quanti ce ne servono”.
Per recuperare le risorse è prevista anche una tassazione,
“ma lì dove non era prevista fino ad ora, dove gli altri non
hanno voluto prendere”. Ma il deputato rassicura: “Nessuna
patrimoniale e soprattutto non verranno toccati i redditi di
coloro che già oggi pagato fin troppo”.
A lavoro per la stesura della proposta ci sono circa trenta
tra deputati e senatori del movimento, divisi in cinque
gruppi differenti: allo studio di un gruppo di eletti 5
stelle ci sono le coperture finanziarie del provvedimento;
un altro sta esaminando le altre politiche europee, “per
vedere – spiega il deputato – come funziona il reddito in
altri Paesi europei”.
Un terzo gruppo sta vagliando tutte le proposte (dal 1990
ad oggi) presentate in Italia per introdurre il reddito nel
nostro Paese; poi c’è anche chi si occupa di capire,
continua il deputato, “qual è il reddito di cittadinanza che
vuole il Movimento 5 stelle: per noi non è una forma di
assistenzialismo, ma un diritto acquisito, un diritto di
dignità”. Il quinto gruppo di lavoro sta mettendo a punto il
“funzionamento” del reddito, chi può richiederlo, come, per
quanto tempo e chi se ne occuperà: se lo Stato, l’Inps o
addirittura le Regioni.
Con la proposta si cercherà quindi di garantire un reddito
tra i 700 e i 800 euro al mese per chi è senza lavoro e di
“integrare” gli stipendi per coloro che guadagnano meno di
648 euro al mese (sempre arrivando al tetto massimo di 800
euro mensili). “Oggi – spiega – l’Italia stanzia per la
spesa sociale, quindi cassa integrazione, mobilità, ecc…
50 miliardi di euro all’anno. Il M5s con questa proposta
chiede di ‘rimodulare’ gli ammortizzatori sociali e di
cancellare quelli conosciuti fino a ora”.
Oltre al reddito il M5s con il ddl proporrà l’introduzione
di “benefit” per le persone in difficoltà: “spendibili” per
l’istruzione, per la sanità, per internet e per i trasporti.
La proposta, come detto, con molta probabilità verrà
presentata alla Camera tra dieci giorni. L’obiettivo finale
dei 5 stelle è arrivare “tra 15-20 anni al modello
dell’Alaska, dove – conclude il deputato – il reddito minimo
è per tutti”. (Public Policy)
SOR