(Public Policy) – Roma, 4 dic – (di Aroldo Barbieri) “Stiamo
lavorando ad un Manifesto delle cose da fare, che sarà
presentato a giorni, per rilanciare la crescita”.
All’indomani del successo delle primarie del Pd e della
netta affermazione di Pier Luigi Bersani, Aurelio Regina,
vicepresidente di Confindustria per lo Sviluppo economico,
sposta il discorso sulle cose, sullo “stile” Monti,
piuttosto che sull’agenda Monti e meno che mai sulle
persone, siano esse l’attuale presidente del Consiglio, o il
suo più probabile successore.
La Confindustria è “neutra” quanto alle persone, ma molto
attenta sui programmi che le forze politiche presenteranno
al Paese prima della tornata elettorale e chiede “la
realizzazione di un progetto molto incisivo”.
Gli industriali intendono mettere le carte in tavola, per
far conoscere le proprie posizioni e di conseguenza trarre
un giudizio sui programmi dei partiti proprio da quel che
sapranno proporre, secondo quali percorsi e con quali
risorse.
Infine “la redistribuzione del reddito dovrà venire dalla
crescita”, non da un semplice spostamento di risorse.
D. QUAL È IL GIUDIZIO DI CONFINDUSTRIA
CIRCA LE PRIMARIE DEL PD E SUL LORO ESITO?
R. Le primarie del Pd sono state sicuramente una realtà da
giudicare positivamente, perché hanno reindirizzato alla
partecipazione politica un numero significativo di
cittadini. Il risultato poi è questione interna a quel
partito. La Confindustria non fa questione di persone, è
neutra a questo riguardo, ma di programmi, di cose da fare,
per riavviare la crescita. E’ questo da tempo il vero
problema del nostro Paese, problema che in questi ultimi
tempi è in fase acuta.
D. PARLIAMO ALLORA DI COSE. QUALI SONO QUELLE
CHE VI STANNO PIÙ A CUORE?
R. Stiamo lavorando ad un Manifesto, che sarà presentato a
giorni, di cose che la Confindustria giudica indispensabili,
se si vuole tornare a crescere. Un progetto molto incisivo,
da assumere e realizzare con coraggio. Noi avanzeremo delle
proposte, ma vogliano sapere cosa si intende fare per una
politica industriale degna di questo nome, nei settori
vitali dell’energia e delle infrastrutture. E’ chiaro che
non ci accontenteremo di buoni propositi, ma gli enunciati
dovranno essere accompagnati dai precorsi che si intende
seguire e dall’indicazione delle risorse.
D. COSA PENSATE DELLA COSIDDETTA “AGENDA MONTI”.
IL PROSSIMO GOVERNO DOVRÀ ADEGUARSI AD ESSA?
R. Noi teniamo più allo stile Monti, che ad un’ipotetica
agenda Monti. Lo stile Monti ci ha riguadagnato la
considerazione internazionale. Si tratta di fissare degli
obiettivi credibili e di raggiungerli con tenacia e
decisione.
D. COSA PENSATE DELLA REDISTRIBUZIONE DEL REDDITO,
CHE È UNO DEI PROPOSITI CENTRALI DI UN FUTURO GOVERNO
DI CENTROSINISTRA?
R. Dare ai ceti meno abbienti più reddito è importantissimo
per rivitalizzare i consumi interni. Detto questo, la
redistribuzione del reddito dovrà venire dalla crescita, non
da un semplice spostamento di risorse: tolgo di qui per
metterlo di là. (Public Policy)
ABA