di Gaetano Veninata
ROMA (Public Policy) – Aula della Camera, 20 maggio 2025.
“Ha chiesto di parlare il deputato Grimaldi. Ne ha facoltà”.
Marco Grimaldi, Avs, indossando la kefiah palestinese: “Grazie, presidente. Ci faccia dire che arriviamo dalle porte di Rafah, dalle porte di Gaza, ma sembravano le porte dell’inferno. Noi siamo rimasti fuori, come sono rimasti fuori gli aiuti umanitari per più di 70 giorni, cibo e acqua. Come lei sa, non è entrato nulla in quella Striscia, quella Striscia che non è più neanche controllata dall’ONU, anch’esso espulso, così come gli aiuti che distribuiva. Il 60 per cento degli aiuti veniva distribuito proprio dall’ONU.
Chiediamo alla presidente Meloni di essere qua, in aula, di ascoltare questo racconto e di esprimere un parere sulla mozione unitaria delle opposizioni, perché la distopia di Trump, quella che anche voi avete giudicato come una follia, cioè evacuare 2 milioni di palestinesi da Gaza e farne la Riviera del Medio Oriente, in realtà, sta già diventando realtà. Mentre eravamo fermi al valico di Rafah, nel deserto del Sinai, incontravamo gli operatori della Mezzaluna Rossa. L’annuncio è arrivato lì, no? Netanyahu avrebbe aperto agli aiuti, ma solo per controllarli e completare l’annessione militare della Striscia e la deportazione di massa da Gaza.
Anzi, ha detto successivamente che ha fatto tutto questo, dicendo: abbiamo intenzione di prendere il controllo di tutta la Striscia di Gaza, ed è quello che faremo. Ha detto: evitare la carestia solo per non compromettere l’operazione militare, cioè continuare indisturbati a sterminare i palestinesi con le bombe e cacciare chi ancora è vivo, con il sostegno degli Stati Uniti e dell’Occidente. Smotrich è stato più esplicito, ha detto: l’IDF sta spostando la popolazione palestinese dalle zone di combattimento verso il Sud della Striscia. Da lì, con l’aiuto di Dio, si sposterà in Paesi terzi, secondo il piano del Presidente Trump.
Presidente, come abbiamo già detto, le parole per descrivere tutto questo non si possono scegliere à la carte. Per noi questo è stato apartheid, è stata occupazione e oggi è genocidio.
Per questo chiediamo a Giorgia Meloni di venire qua, per non sentirci complici, per non essere complici, per interrompere ogni attività commerciale con Israele, ogni attività, come avete appena votato – non in nostro nome – anche ad acquistare cybersicurezza. Sa perché glielo dico? Un suo autorevole esponente, anzi un vicepresidente della Camera, mi ha appena detto: stiamo acquistando da Israele tecnologia, che però non ammazza dei bambini. Ha detto: serve per la nostra sicurezza.
Ma lei si immagini di comprare, anche solo una vite, da chi commette crimini di guerra? Cioè l’apartheid, l’occupazione e il genocidio sono diventati un biglietto da visita per dire che compriamo quella tecnologia perché a noi conviene? Ma non ci facciamo schifo? Ma possiamo continuare a tenere rapporti commerciali con chi si è bagnato il viso, le parole, la faccia e la sua identità con questi crimini?”. (Public Policy)