di Gaetano Veninata
ROMA (Public Policy) – “Mi è capitato, per fortuna, di incontrarla, poche ma significativamente importanti per me, volte negli ultimi anni, e ricordo uno di questi incontri in cui lei mi chiedeva che cosa accadesse alla sinistra in questo Paese, come andassero le cose, appunto, con curiosità, ma anche con severità. Ricordo, in uno di questi incontri, Rossana mi disse: ma ai giovani del partito fate studiare Lenin? Mi colpì molto questa domanda, che non aveva niente di schematico, di dogmatico, neanche di antico: aveva a che fare col bisogno di cercare sempre in fondo alle ragioni che, appunto, determinano il quadro materiale della vita di ciascuno e di ciascuna di noi. Ecco, questa straordinaria donna mancherà moltissimo a tanti che, come me, hanno formato la propria vicenda, umana e politica, aspettando i suoi editoriali, leggendo i suoi libri, segnati dalla storia di persone come questa, che in fondo, fino all’ultimo giorno, sanno sempre da che parte stare“.
(23 settembre 2020, Nicola Fratoianni ricorda Rossana Rossanda in aula alla Camera). (Public Policy)
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