Resocónto – In quarantena

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di Gaetano Veninata

ROMA (Public Policy) – Nella settimana in cui l’Italia intera viene messa in quarantena (e come faccio stasera a marcare a distanza l’attaccante del Peroni Team? Che ne sapete, voi non romani) il disagio si avverte anche nelle aule parlamentari.

Anzi, fin dall’ingresso del Parlamento, Camera e Senato, medici con uso altalenante della mascherina (togli metti togli metti: non credo funzioni così) misurano la febbre a chiunque varchi la nobile soglia. E quando un collega mi ha detto di avere 34.6 ho pensato: ci siamo, i morti vivono, è la fine.

Ma nelle aule parlamentari il dibattito procede salutare, con scambi di complimenti tra senatori (uno di Fratelli d’Italia che chiama Emma Bonino “euroinomane”) e profonde riflessioni geopolitiche (“Magari i cinesi non mangiano topi vivi ma essiccano i pipistrelli”, dice giustamente Elvira Savino di Forza Italia).

Poi arriva Alberto Balboni (Fratelli d’Italia): “Negli ultimi mesi l’immigrazione clandestina in Italia è aumentata del 1.000 per cento, gli sbarchi sono aumentati del 1.000 per cento. Le Ong continuano a fare da taxi per gli scafisti e per i trafficanti di esseri umani. Nessuno si preoccupa di questo e nessun esponente delle Ong si preoccupa di dare assistenza e contribuire, non dico nelle zone rosse, ma almeno nelle zone gialle, ad aiutare coloro che sono in prima linea nella lotta all’emergenza. Continuano a preoccuparsi dell’invasione di persone che non sono profughi in Italia e sono potenziali pericolosi veicoli di contagio”.

E vien voglia di correre verso un commesso parlamentare e abbracciarlo, in barba ai diktat del ministero della Salute, e cogliendolo impreparato approfittare del suo sbandamento per infilare una mano nella tasca della sua nera giacca, rubargli il mazzo di chiavi, correre via, slam, clack, chiuderli dentro, tutti.

In quarantena. (Public Policy)

@VillaTelesio