di Gaetano Veninata
ROMA (Public Policy) – Di sorrisi, nella giornata in cui l’Italia è finita in prima pagina sul New York Times, me ne ha regalati un collega diventato anch’egli reato universale, a causa della sigla di tre lettere usata sulle agenzie.
Per il resto, di sorrisi, non me ne son venuti.
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Filippo Sensi (Pd): Che vi hanno fatto di male, ‘sti bambini? Che vi hanno fatto i minori per essere diventati il principale fronte del vostro furore legislativo, il nemico? Giovani da punire, da zittire, da mettergli il grembiule, da proibirgli i social, i rave da vietare, minori da mandare o da lasciare in galera, ragazzi da sbattere in gattabuia perché ecovandali, oggi figli colpevoli soltanto di essere tali, costretti a vivere con diritti cadetti chiedendo il permesso, corpi del reato, anzi reato dei corpi, i loro.
Ho sentito parlare di natura e di diritto naturale. Mi dispiace, con tutto il rispetto, non mi è parso di scorgere né l’Areopagita né Konrad Lorenz nella filigrana delle argomentazioni. Vogliamo davvero banalizzare la relazione tra desiderio e diritto come fosse uno scontro o aprire una discussione su tecniche e sessualità, sulla laicità?
Graziano Delrio (Pd): Tutti gli esperti vi hanno detto che state facendo un ennesimo provvedimento che non serve a nulla, esattamente come il fatto di pensare che, per esempio, aumentare il trattenimento nei centri di permanenza per i rimpatri (CPR) serva a scoraggiare un ragazzo del Mali che parte, fa 300 chilometri di deserto, passa sei mesi in un centro di detenzione in Libia e voi pensate che possa scoraggiarlo il fatto che aumentate il tempo di detenzione da trenta a quarantacinque giorni. Voi dovete governare, ma governare è un’altra cosa! Non vuol dire venire in Aula, fare un esercizio di retorica e proclamare princìpi. Vuol dire capire come si fa a evitare che si eluda la legge dello Stato, ma voi oggi non avete affrontato mai questo problema.
Questo è un problema serissimo, perché allo stesso tempo la Corte costituzionale ha detto che la vera urgenza che avevamo non era quella di inventarci una norma bandiera da portare in Aula, come dire, da buttare in pasto alla retorica; questo non è un esercizio di parresia, non è dire la verità agli italiani. La vera cosa di cui c’era bisogno e urgenza era fare una legge sugli affidi per garantire il supremo interesse del minore. Di quello dovevamo parlare oggi. Questo vi ha detto la presidente quando abbiamo parlato di incostituzionalità. Perché avete continuato a sbandierare ideologie per dividere l’Assemblea inutilmente? Avete perso anche oggi un’altra occasione. (Public Policy)
@VillaTelesio