di Gaetano Veninata
ROMA (Public Policy) – Siamo sotto attacco? Siamo sotto attacco. Eh, per forza. Lo ha ripetuto 6 volte nello stesso (breve) discorso Patrizio La Pietra, pistoiese, toscano, italiano. Fratello d’Italia. Senatore. In aula. Un rappresentante della Nazione. Un patriota.
- “Noi siamo fortemente e profondamente convinti che il settore dell’agricoltura e dell’agroalimentare italiano sia da tempo sotto un attacco continuo”.
2. “Siamo sotto attacco da parte dell’Europa, che continua con le sue norme a decidere quale sia la cosa migliore per la nostra Nazione”.
3. “Siamo però sotto attacco anche dal punto di vista finanziario”.
4. “Siamo sotto attacco da una globalizzazione che vuole il livellamento dei prodotti per ottimizzare i costi di produzione”.
5. “Siamo sotto attacco da una globalizzazione che non è solo economica e finanziaria, ma che permette una circolazione delle persone e delle merci spesso senza controllo”.
6. “Per queste ragioni siamo convinti che siamo sotto attacco”.
Tutto buio, dunque? Sì, tutto nero. Come gli abiti di Minniti. Che si ritira. Torna a casa, buu. Per colpa di chi? Su, chi se ne frega.
Noi, chi votare, chi ci può far uscire dal pantano, lo sappiamo da anni: “Hi Pamela! Would you mind to candidate yourself for @pdnetwork’s primary? You speak way better than the candidates they already have. We don’t care if you are not Italian, don’t worry”*. (Public Policy)
@VillaTelesio
*tweet di @MissDanaDax