di Gaetano Veninata
ROMA (Public Policy) – Diciamolo serenamente: il dibattito sulla settimana corta per i parlamentari, non ci appassiona. Molto più interessante sarebbe invece quello sulle modifiche ai regolamenti di Camera e Senato, veri strumenti in grado di velocizzare e dare valore al Parlamento, sempre più asservito all’agenda del Governo di turno piuttosto che autonoma espressione della volontà popolare.
Ma si tratta di un dibattito che – da anni – fatica a carburare. Anche se ogni tanto arrivano proposte interessanti, come dimostra questo scambio dell’altro giorno, in aula alla Camera.
Bobo Giachetti (Iv): È inutile che ricordi ai colleghi in che contesto, ovviamente, ci siamo trovati ad affrontare quel….. (Il deputato Fornaro: “Presidente, così non è possibile!” – Si ode: “shh” con l’intento di richiamare al silenzio) …
Giorgio Mulè (presidente di turno): Vedete…
Giachetti: Magicamente…
Mulè: Vedete, io non conto niente, non conto nulla. Quando vi invito io, niente! Uno fa “shh” e fate tutti silenzio. Faremo una modifica al Regolamento (La deputata Boldrini: “Non parli più, presidente!”). Prego.
Giachetti: Va bene, lo possiamo introdurre attraverso un meccanismo di registrazione: anziché la luce che lampeggia, c’è lo “shh”. (Public Policy)
