Resocónto – Una solitudine giuridico costituzionale

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di Gaetano Veninata

ROMA (Public Policy) – Nella settimana in cui Calenda dice del figlio surfista “è comunista ma sarà bello”, e il Movimento 5 stelle ricorda in Parlamento il garbo, la gentilezza, la pacatezza e la saggezza del compianto, storico portavoce di Berlusconi (ah, il bon ton istituzionale di fronte alla morte), al resocontista stanco restano due-tre cose da segnalare.

Lo scambio Girotto (M5s)- Rizzotti (Forza Italia) in aula al Senato, con il primo che sottolinea, parlando del reddito di cittadinanza, come “le truffe ci sono sempre […] Purtroppo gli italiani sono anche questo. Le truffe ci sono sempre”; e la seconda che gli risponde che no, non è vero, si deve vergognare. Ah perbacco, replica Girotto, “vengo informato che le truffe in Italia non esistono. Benissimo. Sono molto contento di questo”.

L’incipit dell’intervento di Francesco Paolo Sisto (Forza Italia) in aula alla Camera, sul decreto Cybersecurity: “Presidente, è proprio vero che prendere la parola in quasi solitudine – ringrazio l’onorevole D’Attis di lenire questa sensazione, ma non è una solitudine logistica, è una solitudine giuridico costituzionale – non è certamente facile, perché, presidente, questo è un provvedimento che dà l’idea, dal punto di vista strutturale, della sciatteria che questo Governo impone a determinati percorsi legislativi, laddove per sciatteria non si intende soltanto superficialità, ma si intende conclamata ricerca di soluzioni che garantiscono quel precario equilibrio tipico delle sedie che hanno una gamba più corta dell’altra che, in qualche modo, sono costrette a mettere ad ogni secondo una zeppa, una pietra, una carta, per garantire un minimo di stabilità a chi su quella sedia, non ho detto poltrona, si siede e in qualche maniera pretende di governare la cosa pubblica con modalità da brivido parlamentare”.

Infine, l’intervento in aula alla Camera del 5 stelle Davide Zanichelli (nomen omen) sempre sul decreto Cyber: “Non a caso si chiamano bug i problemi informatici, perché negli anni Cinquanta i primi problemi dell’architettura elettronica erano proprio gli scarafaggi, e poi questo termine è stato mutuato nei problemi dell’informatica. Ma la storia dei malware, dei virus, è lunga“.

E noi, ahimé, non abbiamo tempo. (Public Policy)

@VillaTelesio