RIFORMA FORENSE, SOTTOSEGRETARIO CONTESTATO PER L’ATTEGGIAMENTO IN AULA

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(Public Policy) – Roma, 25 ott – (di Gaetano Veninata)
Meglio stare con le mani in tasca quando si parla all’Aula
della Camera, o stare di spalle quando parla il Governo? È
stato il tema all’ordine del giorno per 5 minuti, questa
mattina, a Montecitorio.

L’Assemblea discute della riforma della professione
forense, in Aula è presente il sottosegretario alla
Giustizia Salvatore Mazzamuto. Non gli piace il testo base,
“perchè non si tratta di una materia che si può disciplinare
in modo estemporaneo”. E parla rivolto all’Aula con le mani
in tasca. In un atteggiamento che i deputati giudicano
“provocatorio”.

Arriva qualche contestazione, e Mazzamuto risponde:
“Perchè, quando voi date le spalle al Governo?”, facendo
subito diventare il “qualche” un boato di disapprovazione. È
dovuta intervenire la presidente di turno, Rosy Bindi:
“Sottosegretario, la prego di non avere atteggiamenti
provocatori”. Poi, rivolto all’Aula, per calmare i colleghi:
“Non vi preoccupate, adesso il sottosegretario non tiene le
mani in tasca e parla”.

Ma Mazzamuto, di parlare, non ne ha intenzione fin quando
non ci sarà silenzio assoluto, a parte un accenno non meglio
definito: “Presidente, siamo stati zitti tutta l’estate su
questa materia…”. “Sì, appunto – incalza Bindi – adesso
parli”. Ma ancora il sottosegretario esita. La presidente
alza la voce: “Sottosegretario, o parla o sono costretto a
toglierle la parola, non può pensare che ci sia silenzio
assoluto dopo le sue provocazioni. Lei inizi a parlare
intanto”.

E finalmente, Mazzamuto, come se non fosse successo nulla:
“Il Governo non apprezza il testo base perchè si detta una
disciplina dei corsi di formazione legati al tirocinio senza
prospettare una riforma organica dell’intera materia”.
(Public Policy)

GAV