(Public Policy) – Roma, 25 ott – Gli ultimi in ordine di
tempo a farsi avanti con un manifesto sono stati i Lib-Lab
del trio Fabrizio Cicchitto-Renato Brunetta-Giuliano
Cazzola. Dopo l’annuncio del
ritiro dalla corsa a Palazzo Chigi (ma non dalla politica) di Silvio Berlusconi e dell’organizzazione di
primarie anche per il centrodestra, adesso le varie correnti
del Pdl potranno sfidarsi apertamente su programmi,
progetti, future alleanze.
IL MANIFESTO LIB-LAB
L’ultima “creatura” in ordine di tempo è la corrente dei
liberalsocialisti (quasi tutti ex Psi, poi passati in Forza
Italia). “Noi – ha detto il capogruppo Pdl alla Camera,
durante la presentazione – rivendichiamo con forza la nostra
collocazione nel centrodestra, senza alcun dubbio.
Ricordiamo che sia Forza Italia che il Pdl hanno come
origine sì un’iniziativa maieutica di Silvio Berlusconi, ma
anche un coinvolgimento di vari mondi, dai
cattolici-liberali, ai socialisti riformisti, all’area
prettamente liberale. Ora che il Popolo della libertà è in
crisi, ci sentiamo in dovere di intervenire”.
MANIFESTO PER LA NAZIONE
A settembre è nato il manifesto per la Nazione, un
documento definito neoconservatore dagli stessi
sottoscrittori, Gaetano Quagliariello e Maurizio Sacconi
della Fondazione Magna Carta, Maurizio Gasparri di Italia
protagonista, Roberto Formigoni di Rete Italia, Mariastella
Gelmini di Liberamente e Gianni Alemanno della Nuova Italia.
Una unione di “neocon” in stile Usa, che a loro volta negli
anni scorsi avevano fondato proprie fondazioni, che spingono
per “sostenere i temi tradizionali come la difesa della
vita, della famiglia e della comunità” e strizzano gli occhi
al mondo cattolico.
3L DI TREMONTI
L’ex ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, tenutosi
lontano in questi mesi di Governo Monti dal partito, non
è rimasto comunque indietro e a inizio ottobre ha presentato a
Riccione la sua nuova creatura: “3L Lista Lavoro e Libertà”.
Fine principale del movimento di Tremonti è “mettere in
sicurezza il nostro debito pubblico”, sottoscrivendo la
quota attualmente in mani estere, “contro la lobby della
finanza internazionale”.
FORMATTATORI
Come il Pd ha i ‘rottamatori’ Matteo Renzi, nel Pdl
nascono i “Formattatori”, che con alla guida Alessandro
Cattaneo, giovane sindaco di Pavia (32 anni), hanno
prodotto il loro manifesto, “L’Italia chiamò”, sottoscritto
da diversi sindaci pidiellini (quasi tutti under 40). Un
manifesto di rottura, appunto, contro “un fiorire di liste e
iniziative che sanno di muffa”, contro un Pdl che “è allo
sbando mentre il popolo di centrodestra aspetta nuove micce”.
PER UN’ALTRA ITALIA
La spinta ai manifesti di singoli gruppi nel Pdl era
iniziata già da diverso tempo. A giugno, ad esempio, era già
nato il manifesto “Per un’altra Italia”, sottoscritto da 14
del Pdl, tra cui l’avvocato del premier Gaetano Pecorella.
Un movimento che punta a rivitalizzare la “rivoluzione” del
1994 con “una nuova offerta politica rivolta al blocco dei
produttori di ricchezza”.
LIBERTÀ E BUONGOVERNO
Fedelissimi a Silvio Berlusconi rimangono Marcello
Dell’Utri con i suoi Circoli del buongoverno, e l’ex
ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla con i suoi
Circoli della libertà (dal 2010 Promotori della libertà) E
poi c’è Daniela Santanchè, negli ultimi mesi molto vicina al
Cavaliere, che finora è stata l’unica, insieme all’ex
presidente della Regione Veneto, Giancarlo Galan, a
candidarsi alle primarie. (Public Policy)
GAV – VIC