Salario minimo, cosa hanno deciso i ministri Ue del Lavoro

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BRUXELLES (Public Policy / Policy Europe) – Il Consiglio Ue Occupazione ha concordato lunedì la sua posizione su una proposta della Commissione per una legge Ue su salari minimi adeguati nell’Unione. “Salari equi che forniscono un livello di vita decente – recita una nota dei ministri – sono uno dei principi del Pilastro europeo dei diritti sociali. Per migliorare le condizioni di lavoro e di vita, questo progetto di legge stabilisce un quadro per promuovere adeguati livelli di salari minimi legali, per promuovere la contrattazione collettiva sulla fissazione dei salari e per migliorare l’effettivo accesso alla protezione del salario minimo di quei lavoratori che hanno diritto a un salario minimo”.

L’orientamento generale raggiunto fornisce alla presidenza un mandato per i negoziati con il Parlamento europeo. Sia il Consiglio che il Parlamento europeo dovranno concordare un testo finale. La proposta della Commissione europea è stata presentata ai due colegislatori il 28 ottobre 2020.

“I Paesi con un’alta copertura di contrattazione collettiva – si legge – tendono ad avere una quota minore di lavoratori a basso salario e salari minimi più alti di quelli con una bassa copertura di contrattazione collettiva. Ecco perché i ministri hanno convenuto che i Paesi dovrebbero promuovere il rafforzamento della capacità delle parti sociali di impegnarsi nella contrattazione collettiva. Se la loro copertura della contrattazione collettiva è inferiore al 70%, dovrebbero anche stabilire un piano d’azione per promuovere la contrattazione collettiva”.

Inoltre, “al fine di promuovere l’adeguatezza dei salari minimi legali e quindi di raggiungere condizioni di lavoro e di vita decenti, gli Stati membri con salari minimi legali sono incaricati di mettere in atto un quadro procedurale per fissare e aggiornare questi salari minimi secondo una serie di criteri stabili e chiari. I salari minimi legali saranno aggiornati in modo regolare e tempestivo. Il loro importo può inoltre essere regolato da meccanismi di indicizzazione automatica”.

I ministri hanno anche concordato “una serie di misure per migliorare l’accesso effettivo dei lavoratori che hanno diritto alla protezione del salario minimo: controlli e ispezioni appropriate, informazioni facilmente accessibili sulla protezione del salario minimo, un richiamo delle norme esistenti sugli appalti pubblici, un diritto di ricorso e sanzioni per i datori di lavoro inadempienti”.

Il testo concordato prevede anche che gli Stati membri “debbano monitorare la copertura e l’adeguatezza dei salari minimi”. Inoltre, “dovranno riferire ogni due anni alla Commissione sul tasso di copertura della contrattazione collettiva, il livello dei salari minimi legali e la quota di lavoratori coperti da essi”. Gli Stati membri che hanno esclusivamente contratti collettivi riferiranno sui tassi di retribuzione più bassi fissati dai contratti collettivi e sui salari di coloro che non sono coperti da contratti collettivi. La Commissione “analizzerà questi dati e riferirà al Consiglio e al Parlamento europeo”. (Public Policy / Policy Europe) PAM