ROMA (Public Policy) – Dopo la settimana di audizioni, entra nel vivo l’esame del dl Reddito di cittadinanza-Quota 100. Ci sarà tempo fino a questa mattina (alle 9) per la presentazione degli emendamenti. Dopodichè via ai voti. La commissione Lavoro di Palazzo Madama è convocata tutti i giorni. Come detto, si inizia oggi alle 14, quando sono attese le repliche delle relatrici e del Governo dopo la discussione generale che si è conclusa la scorsa settimana. La 11a commissione è convocata anche domani (alle 11 e alle 15); giovedì, venerdì e sabato (9 e 14); domenica (alle 9).
Intanto la settimana scorsa si è concluso un ricco ciclo di audizioni. “Temiamo che” il reddito di cittadinanza, “invece di incentivare l’offerta, abbia un effetto scoraggiamento” anche alla luce del “livello troppo elevato del beneficio economico, considerando che lo stipendio medio dei giovani under 30 si attesta a 830 netti al mesi”, è stata la posizione di Confindustria.
Dubbi anche dai sindacati. La definizione del reddito di cittadinanza “ha una molteplicità eccessiva di obiettivi, in particolare nasce con il duplice scopo di contrastare la povertà e garantire il diritto al lavoro. Sebbene questi due obiettivi possano risultare complementari, gli strumenti per raggiungerli, guardiamo agli altri Paesi, non sono univoci, quindi riteniamo che una sola misura non sia in grado di ottenere efficacemente entrambi gli obiettivi”, hanno scritto Cgil, Cisl e Uil in una memoria.
Pronta la risposta del Movimento 5 stelle. “È davvero incredibile che Confindustria e i sindacati siano contrari all’istituzione del salario minimo orario, già presente in 22 Paesi europei. In questi giorni si sono spinti fino a sostenere come i 780 euro del reddito di cittadinanza siano troppi perché lo stipendio mediano dei giovani under 30 si attesta a 830 euro netti al mese. Per loro tutto ciò è normale? È normale in Italia quasi il 12% dei lavoratori dipendenti ha un salario inferiore ai minimi contrattuali? Se ne hanno il coraggio, vadano a spiegarlo ai cittadini che prendono stipendi da fame anche grazie ai contratti collettivi che portano le loro firme, poi ne riparliamo”, dice Nunzia Catalfo (M5s), presidente della commissione Lavoro al Senato e prima firmataria del disegno di legge per l’istituzione del salario minimo, nonchè relatrice del dl.
E le audizioni non sono finite. Oggi alle 12 sarà ascoltata la Conferenza delle Regioni in commissione per le Questioni regionali. Già nei giorni scorsi gli assessori regionali non hanno mancato di far sentire i propri dubbi. In particolare le Regioni hanno sottolineato che ci sono ancora molti nodi da sciogliere, soprattutto per l’assunzione e l’organizzazione dei cosidetti ‘navigator’, e cioè di coloro che dovranno seguire i disoccupati per orientarli al lavoro. Un nuovo incontro tra il ministro del Lavoro e le Regioni è atteso sempre per oggi. E sempre in tema di reddito di cittadinanza e centri per l’impiego da segnalare l’interrogazione a firma Pd sul prossimo presidente dell’Anpal Domenico Parisi: “Domenico Parisi si metterà in aspettativa dall’Università del Mississippi e rinuncerà a tutti gli incarichi in potenziale conflitto d’interesse prima di ricoprire il ruolo di presidente e amministratore unico di Anpal?”, vogliono sapere i dem. (Public Policy) FRA