(Public Policy) – Roma, 20 mag – “Nella scorsa legislatura
si è parlato di regolare meglio l’attività delle lobby, ma
riconosco che non si è ancora fatto nulla. Ci riproveremo,
ma non è facile”. Così in un’intervista al Mattino il
senatore Lucio Malan (Pdl), uno dei tre questori di Palazzo
Madama. La questione delle lobby che condizionano la vita
parlamentare è tornata fuori dopo un servizio della
trasmissione “Le Iene”.
Malan in realtà è scettico: “Le denunce di anonimi il cui
colpevole è anonimo non portano da nessuna parte […] O si
tratta di ricostruzioni fantasiose o chi è stato generoso
con altri non mi ha mai avvicinato”. Il senatore pidiellino
passa poi a spiegare chi e quando può entrare al Senato:
senatori, ex senatori, deputati, ex deputati, collaboratori,
dipendenti dei gruppi, commessi, funzionari e giornalisti;
inoltre vi sono “i permessi rilasciati ad alcuni gruppi
d’interesse e ad alcuni organi istituzionali”; i criteri
sono “molto selettivi e i controlli stringenti, tutti gli
accessi vengono valutati e vistati dal Comitato per la
sicurezza”.
“Alcune categorie – aggiunge – come i lobbisti o anche i
semplici visitatori, non possono affatto stazionare davanti
alle commissioni nè tantomeno entrare in Transatlantico
[…] Infine, se volessi corrompere, lo farei lontano dal
Palazzo, è molto più comodo e facile”.
Del resto, secondo Malan, “non c’è nulla di male nel
sentire le ragioni dei gruppi d’interesse. Né serve
inasprire le norme. Se c’è un reato come quello sollevato
dalle Iene, vuol dire che c’è corruzione. La norma c’è,
basta applicarla”. (Public Policy)
GAV