ROMA (Public Policy) – La conferenza dei capigruppo “ha stabilito di procedere al contingentamento dei tempi” sul ddl Separazione carriere, “per un totale di 30 ore, escluse le dichiarazioni di voto”.
Lo ha spiegato, in apertura di seduta martedì pomeriggio, il presidente del Senato Ignazio La Russa.
La Russa ha dichiarato in aula che “oltre alle 14 ore” assegnate alle opposizioni per l’esame degli emendamenti al ddl Separazione carriere, “all’occorrenza, una parte del non eventualmente utilizzato tempo della maggioranza potrà essere su mia discrezione assegnato alle opposizioni“.
“Siamo arrivati a momenti di mediazione, non era questa la proposta della maggioranza“, ha aggiunto.
L’aula intanto, ha già dato il via libera – la scorsa settimana – ai primi due articoli del testo, relativi alla vera e propria separazione delle carriere. L’assemblea sarà impegnata adesso nell’esame degli emendamenti all’articolo 3, che introduce il sorteggio tra i criteri per la formazione dei due distinti Csm.
LE OPPOSIZIONI PROTESTANO
Contingentare i tempi sul ddl Separazione carriere è “sbagliato, immotivato”.
Lo ha detto, intervenendo nell’aula del Senato, il capogruppo del M5s Stefano Patuanelli. Nel suo intervento, il presidente del M5s a Palazzo Madama ha spiegato che non saranno 30 ore, ma 12-13, quelle a disposizione delle opposizioni. “Da parte della maggioranza non c’è mai stata una presa di posizione, arriva blindato, non modificato”, e, con l’attuale contingentamento, si potrebbe arrivare al voto finale “domani o dopodomani”. Patuanelli ha esortato i colleghi di maggioranza a un dibattito “aperto e sensato”: “Nei corridoi lo fate, fatelo anche in aula”. “Non stiamo facendo ostruzionismo, stiamo motivando i nostri voti”.
Per il Pd, è intervenuto in aula il senatore Andrea Giorgis, che ha invitato a “fermarsi, dare alla riforma costituzionale i tempi che la riforma costituzionale richiede”. “Abbiamo chiesto di comprendere perché la separazione dovrebbe migliorare i servizi”, ha aggiunto, sottolineando il silenzio in aula della maggioranza. Il contingentamento dei tempi del ddl “è una delle scelte più irragionevoli e controproducenti”.
continua – in abbonamento
MAR-GAV





