ROMA (Public Policy) – “In questo momento di globalizzazione e integrazione europea uno strumento unico che ci consenta di avere una posizione di forza nel confronto con gli altri Paesi europei e nel mercato globale è una cosa a cui non si può rinunciare. La strada più utile al Paese è la riforma urgente e profonda della Siae“.
Lo ha detto il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, in audizione davanti alle commissioni riunite Cultura e Politiche Ue della Camera parlando del dibattito tra la liberalizzazione delle società che si occupano di tutela del diritto d’autore o la riforma dell’attuale sistema della Siae.
“Io sono partito dalla propensione verso una logica di liberalizzazione ma ho cambiato idea – ha aggiunto il ministro – perché molti Paesi guardano con attenzione e invidia al fatto che abbiamo un’unica società“.
Per Franceschini, infatti, la valutazione “più che fondata” del Parlamento “sull’inadeguatezza e sulla necessità di una maggiore trasparenza, efficienza e funzionalità della Siae, non è un buon motivo per cambiare il sistema ma per riformarlo”.
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FLA