Sindacati, come la mettiamo con Industria 4.0?

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(Public Policy) – Industria 4.0, quarta rivoluzione industriale, automazione: quale sarà l’impatto di questa profonda trasformazione dei processi produttivi sul mondo del lavoro?

Cgil, Cisl, Uil, Ugl e l’associazione Adapt, interpellate la settimana scorsa dalla commissione Lavoro del Senato che sta svolgendo un ciclo di audizioni sul tema, concordano su un argomento fondamentale: modificare e aggiornare il tessuto produttivo italiano a Industria 4.0 è condizione indispensabile per far crescere la qualità e la competitività delle nostre produzioni e l’economia e il lavoro nel nostro Paese, ma la governance sia politica che economica di questo fenomeno deve essere effettuata a tutti i livelli (europeo, nazionale, territoriale, aziendale) con competenza, con investimenti sostanziali e con un’idea chiara degli obiettivi da raggiungere e delle tappe necessarie.

Vediamo nel dettaglio cosa propongono i sindacati e Adapt:

CGIL, CISL E UIL: SERVE UNA GOVERNANCE FORTE

Le tre maggiori confederazioni sindacali italiane hanno presentato in commissione Lavoro una memoria unica, integrata da un documento della Uil, in cui hanno riassunto le loro considerazioni a proposito della quarta rivoluzione industriale, partendo dal confronto con gli altri Paesi europei.

Germania, Francia, Olanda e altri Paesi, sottolineano i tre sindacati, a seguito di processi di consultazione pubblica durati anni, hanno fatto la scelta di sostenere con importanti investimenti pubblici la ricerca e l’innovazione digitale delle proprie industrie e di coinvolgere nella gestione dei progetti di investimento gli stakeholder e le parti sociali interessati dai processi di cambiamento, con un ruolo d’interlocuzione importante riservato al sindacato.

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MAS