Stabilità, ecco come il Pd vuole finanziare (con il canone) radio e tv locali

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ROMA (Public Policy) – di Francesco Ciaraffo – Il Pd chiede di destinare il maggiore gettito del canone alle radio-tv locali o all’editoria.

I dem, infatti, hanno presentato una proposta di modifica (sostenuta da 26 deputati) al ddl Stabilità che chiede che con decreto Mise, di concerto con il Mef, siano definite le modalità del riparto delle eventuali maggiori entrate derivanti dal canone su base regionale, nonché i criteri e le modalità per il riparto delle somme fra le emittenti radiotelevisive locali, che tengano conto dei dati di ascolto, del personale impiegato a tempo indeterminato degli investimenti annuali in innovazione tecnologica e delle ore dedicate all’informazione locale.

Un’altra proposta di modifica (sempre Pd, ma un altro simile è stato sottoscritto da Ap) chiede di destinare l’eventuale extra gettito derivante dal canone al sostegno dell’editoria (per un importo massimo di 80 milioni nel 2016 e 50 nel 2017 e 2018).

Ma non sono le uniche strade scelte dai dem per sostenere le radio e tv locali.

Un altro emendamento ancora istituisce presso il Mise il Fondo per il pluralismo nell’informazione su reti radiofoniche e televisive locali. Il Fondo, aggiunge l’emendamento, è alimentato con risorse derivanti da una percentuale non inferiore al 6% e non superiore all’8% del canone.

Una di queste strade, però, è stata dichiarata inammissibile dalla commissione Bilancio. La V, infatti, ha stoppato la proposta di modifica per il sostegno all’editoria per mancanza di copertura. (Public Policy)

@fraciaraffo