ROMA (Public Policy) – Verso lo stop ai messaggi pubblicitari sessisti sulle strade e sui veicoli. Questo l’obiettivo di una riformulazione proposta dai relatori ad un emendamento Pd alla proposta di legge di modifica del codice della strada, in commissione Trasporti alla Camera.
Nel dettaglio, la riformulazione dell’emendamento – che ancora deve essere approvata – prevede che entro un mese dall’approvazione della legge il ministro dei Trasporti e delle infrastrutture prescriva che “sia vietata sulle strade e sui veicoli ogni forma di esposizione pubblicitaria il cui contenuto veicoli messaggi sessisti, violenti o rappresenti la mercificazione del corpo femminile o proponga stereotipi di genere offensivi, nonché sia lesivo del rispetto delle libertà individuali, dei diritti civili e politici, del credo religioso, dell’appartenenza etnica, dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere, delle abilità fisiche e psichiche”.
Per accertare il contenuto dei messaggi pubblicitari si applicheranno le norme del Codice di autodisciplina della comunicazione commerciale, come previsto dai protocolli siglati dall’Istituto di Autodisciplina pubblicitaria con il ministero delle Pari opportunità, l’Anci e l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza. L’osservanza di queste prescrizioni sarà “condizione per il rilascio della prescritta autorizzazione e la relativa violazione causa di immediata revoca, in caso di rilascio”. Se dopo un mese dall’entrata in vigore il ministro non avrà ancora attuare la legge scatteranno comunque controlli ed eventuali dinighi o revoche dei permessi. (Public Policy) NAF