Tasi, da Codacons diffida a Renzi-Padoan: posticipare per tutti rata a ottobre

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ROMA (Public Policy) – Il Codacons ha inviato oggi una formale diffida al presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e al ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, “in merito al caos sulla Tasi venutosi a determinare a causa dei Comuni che ancora non hanno deliberato le aliquote”. Lo rende noto Codacons in una nota. L’associazione non solo diffida il governo a non introdurre scadenze diversificate sul territorio per il pagamento la tassa, ma suggerisce come unica possibile soluzione al problema, di posticipare per tutti i contribuenti la scadenza della Tasi ad ottobre.

In caso contrario, si legge in una nota, “saranno possibili azioni legali da parte dei contribuenti in relazione alle violazioni riscontrate”. “Il 2014 – si legge nel testo della diffida – si è aperto con un calendario fittissimo di adempimenti ed il tutto nel caos più totale e nell’incertezza generata a carico dei contribuenti letteralmente persi nell’infinità di sigle e acronimi di tasse e balzelli varati dal Governo e poi abbandonati (Tares, Trise, Tasi, Tari, Tuc, Tul, Iuc, Iac, ecc.) e non più in grado di saper cosa e quando esattamente dovranno pagare”.

“Questione delicata – si legge ancora – è quella che sta riguardando il pagamento della Tasi: si apprende la decisione del governo in base alla quale il pagamento della prima rata della Tassa sui servizi indivisibili (Tasi)sarebbe stata spostata da giugno 2014 a settembre 2014 ma unicamente per quei Comuni che al 23 maggio non hanno ancora deciso quale aliquota applicare, mentre per tutti gli altri si pagherà alla scadenza attuale del 16 giugno. È di tutta evidenza come, in tale contesto, la maggioranza dei contribuenti stia vivendo nell’incertezza più assoluta”.

“Ciò – scrive ancora Codacons nella diffida – a parere della scrivente associazione evidenzia un chiaro ed illegittimo operato da parte della Pa che, per compensare un assoluto e altrettanto illegittimo ritardo da parte dei comuni nella determinazione delle aliquote da applicare, comporterà non più un’unica data di scadenza per il pagamento della rata uguale per tutti i comuni, ma diverse date a seconda del comune in cui il contribuente è residente, in chiara violazione dell’art. 3 della Costituzione e con possibile violazione delle norme contenute nello Statuto del Contribuente, nello specifico in violazione a quanto contenuto nell’art. 5″.

Codacons ricorda che il citato articolo 5 dispone che: “L’amministrazione finanziaria deve assumere idonee iniziative volte a consentire la completa e agevole conoscenza delle disposizioni legislative e amministrative vigenti in materia tributaria, anche curando la predisposizione di testi coordinati e mettendo gli stessi a disposizione dei contribuenti presso ogni ufficio impositore. L’amministrazione finanziaria deve altresì assumere idonee iniziative di informazione elettronica, tale da consentire aggiornamenti in tempo reale, ponendola a disposizione gratuita dei contribuenti”.

Lo stesso articolo dello Statuto del Contribuente dispone che “l’amministrazione finanziaria deve portare a conoscenza dei contribuenti tempestivamente e con i mezzi idonei tutte le circolari e le risoluzioni da essa emanate, nonché ogni altro atto o decreto che dispone sulla organizzazione, sulle funzioni e sui procedimenti”.

Il Codacons, conclude la nota, ha dunque chiesto “formalmente al presidente del Consiglio e al ministero dell’Economia un intervento immediato al fine di individuare, per tutti i Comuni, una unica data di scadenza per il pagamento della prima rata della Tasi, non solo per garantire il diritto alla trasparenza, alla corretta gestione e al buon andamento delle pubbliche amministrazioni ma, in particolare, per la tutela dei contribuenti nel rispetto del dettame dell’art. 3 della Costituzione e delle norme contenute nello Statuto del Contribuente”. (Public Policy)

VIC