Tedesco o non tedesco, c’è una legge elettorale

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ROMA (Public Policy) – Un proporzionale con collegi e soglia di sbarramento al 5%. Questo quello che c’è nella nuova legge elettorale. Non ci sono, invece, preferenze e pluricandidature.

Regge l’accordo tra Partito democratico, Movimento 5 stelle, Lega Nord e Forza Italia e la commissione Affari costituzionali alla Camera approva la legge elettorale che sostituisce l’Italicum dopo la bocciatura della Corte costituzionale. Si tratta, in sostanza, del modello tedesco rivisto (e parecchio) con correttivi ‘italiani’.

COME FUNZIONA?

I partiti presentano dei listini bloccati di 6 nomi in ciascuna circoscrizione e un candidato in ciascuno dei 225 collegi uninominali per la Camera e 112 al Senato.

L’elettore ha un solo voto a disposizione e con questo sceglie il candidato del proprio collegio e la lista di partito collegata. Non sarà possibile, quindi, il voto disgiunto. Come si trasformano i voti in seggi? Il sistema è un proporzionale puro (tanti voti, tanti seggi). Il calcolo avverrà a livello nazionale e poi circoscrizionale. Saranno poi ripartiti i voti espressi a favore dei partiti che non hanno raggiunto la soglia di sbarramento, fissata al 5%. I seggi saranno ripartiti per il 50% coi collegi uninominali e per l’altra metà coi listini proporzionali.

CHI ENTRA IN PARLAMENTO

Il punto è stato oggetto di modifica negli ultimi giorni di votazione. In sostanza si è stabilito che il candidato vincente nel collegio entra sempre alle Camere. Solo a seguire risulteranno eletti quelli inseriti nel listino bloccato, quindi nominati dal partito.

Stop, poi, alle pluricandidatura sia alla Camera che al Senato. Quindi, non sarà ammessa più di una candidatura nei collegi uninominali e nelle liste circoscrizionali, sia alla Camera che al Senato. Arriva, invece, la quota di genere per Palazzo Madama. I capilista non potranno avere la presenza di uno dei due sessi per più del 60% del totale a livello nazionale. Stesso meccanismo varrà i candidati nei collegi.

I COLLEGI

Intervento anche sui collegi. Si è stabilito che alla Camera saranno quelli del Mattarellum tra il 1994 e il 2001; al Senato questi saranno accorpati. Questo schema sarà utilizzato qualora il Governo non eserciti la delega per la ridefinizione dei collegi stessi prima della scadenza della legislatura o di elezioni anticipate.

NO VACATIO LEGIS E RACCOLTA FIRME (PER ALCUNI)

Tra le ultime modifiche intervenute in commissione anche il taglio della cosiddetta ‘vacatio legis’. La legge elettorale entrerà in vigore il giorno dopo la pubblicazione in Gazzetta ufficiale, senza aspettare i canonici 15 giorni.

Novità anche sulla raccolta firme. Anche al Senato varrà la norma prevista per la Camera in base alla quale i gruppi parlamentari presenti nelle Camere al 1° gennaio del 2014 sono esonerati dalla raccolta.  (Public Policy) FRA