TELECOM, LOMBARDI (ASATI): SCORPORO RETE METTE IN SICUREZZA ASSET PAESE

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TELECOM, LOMBARDI (ASATI): SCORPORO RETE METTE IN SICUREZZA ASSET PAESE

AUDIZIONE ALLA CAMERA DEL PRESIDENTE ASSOCIAZIONE PICCOLI AZIONISTI TELECOM

(Public Policy) – Roma, 6 ago – “Non è né un panno caldo, né
una panacea: il solo scorporo della rete non risolve alcun
problema finanziario, metterebbe solo in sicurezza un asset
del Paese”. Così Franco Lombardi, presidente Asati
(Associazione dei circa 4.000 piccoli azionisti Telecom
Italia, che rappresenta circa il 5% del capitale), alla
commissione Trasporti di Montecitorio.

La spiegazione sta nei conti, “in un indebitamento lordo
per 44 miliardi di euro e un avviamento prossimo ai 43
miliardi (ora ridotti rispettivamente a 34 e 30 miliardi
“grazie ad una difficile e continua contrazione dei costi”)
“valori che rappresentano il doppio del patrimonio netto e
che quindi rappresentavano e rappresentano un fardello
insostenibile per un effettivo risanamento dell’azienda“.

Lombardi, ricordato che “nel 1999 Telecom aveva un
avviamento pressoché irrilevante, pari a circa 2 miliardi di
euro”, ha addossato la colpa alle amministrazioni che si
sono susseguite dal 1999 al 2006 e in particolare a due
operazioni “22 miliardi circa a causa dell’Opa Colaninno; 15
miliardi per il riacquisto delle minorities di Tim da parte
della gestione Tronchetti Provera”.

“È indubbio – ha sottolineato – che queste operazioni
finanziarie siano state condivise anche dalle istituzioni
aventi compito di indirizzo e vigilanza sul settore e che le
stesse siano state favorite anche dalla privatizzazione
selvaggia” che segnò, ha detto Lombardi, “l’inizio del
declino di una società che rappresentava il sesto player
mondiale con 60 partecipate estere”.

“Pesa infine non poco sulla stessa società il rischio
finanziario, dovuto – ha detto Lombardi – al downgrade del
rating (da ultimo quello di Fitch; Ndr) da parte delle
principali agenzie. Rischi in parte dovuti allo stato di
indebitamento dell’azienda, in parte al rischio del sistema
Paese”.

TELECOM, LOMBARDI (ASATI): RICAPITALIZZARE SOCIETÀ

(Public Policy) – Roma, 6 ago – “Se la Telecom dovesse
andare in default si rischia una crisi sistemica”. Franco
Lombardi, presidente Asati (Associazione piccoli azionisti
Telecom) prima di entrare ad illustrare la situazione ai
deputati della Commissione Trasporti di Montecitorio non si
nasconde dietro giri di parole. “Ci sono in ballo 100 mila
dipendenti e tutto l’indotto”.

La soluzione c’è: ricapitalizzare Telecom (operazione resa
necessaria non solo dai conti ma anche dal fatto che in
settembre alcuni degli attuali soci usciranno da Telco
ed altri non hanno manifestato disponibilità a conferire
altre risorse) e il candidato naturale è la Cdp.

Lombardi vede l’operazione ricapitalizzazione Telecom da
parte di Cdp del tutto in linea con la missione affidata a
Cdp e al Fondo investimenti, anche per via della rete che fa
capo a Telecom e si domanda: “Chi ha messo i soldi per la
Snam per far piacere ad Eni? E chi su Generali per agevolare
Bankitalia?”.

In assenza di interesse da parte di investitori nazionali,
largo a quelli esteri “sempreché venga garantita l’integrità
e la sicurezza della rete attraverso le misure di
salvaguardia previste dall’applicazione della golden share
al settore delle telecomunicazioni, assicurando il
mantenimento dell’occupazione e una gestione efficiente
sotto l’aspetto reddituale, finanziario e patrimoniale”.
(Public Policy)

ABA