(Public Policy) – Roma, 21 ott – “Il Consiglio europeo di giovedì e venerdì può essere la svolta o può essere la tomba dei temi che stiamo affrontando. Se termina con impegni vaghi e generici che mettano insieme in un’alleanza rischiosissima coloro che non vogliono far avanzare l’agenda digitale e coloro che non vogliono far andare avanti l’Europa, mettiamo a rischio il nostro futuro”. Lo ha detto il premier Enrico Letta intervenendo al secondo Italian Digital Agenda Annual Forum organizzato dalla Confindustria.
Per Letta serve un “mercato unico delle telecomunicazioni perché 28 mercati nazionali rendono complicato e complesso la capacità di essere competitivi. Non è possibile che le logiche dei singoli regolatori nazionali blocchino tutto”. In sede di Consiglio europeo “ci deve essere un’alleanza – ha incalzato Letta – tra chi la pensa esattamente all’opposto. Giovedì e venerdì l’Italia interverrà su questo tema in fase iniziale e abbiamo intenzione di alzare fortemente i toni. Siamo a un anno dalla fine di una legislatura europea, se non convinciamo, perdiamo due anni secchi e credo che sarebbe un problema”. “Se l’Italia farà la sua parte – ha concluso – l’Europa avrà fatto un grande passo avanti che tra dieci anni riconosceremo come uno di quelli che ci avrà fatto crescere”.
SULLA RIFORMA DELLO STATO
Dobbiamo “procedere alla riforma dello Stato attraverso le norme attuative non ancora varate. In questo il frustare la Pubblica amministrazione perché dia attuazione in tempi rapidi alle norme fa parte di un lavoro per cui anche il ruolo di Confindustria è importante”.
“Fa parte di tutto questo – ha aggiunto Letta – anche il ruolo di Carlo Cottarelli (commissario alla spending review; Ndr) per il ruolo della spending review. Fa sicuramente parte di una delle questioni essenziali” perché “più abbattiamo le intermediazioni più riformiamo lo Stato”. Per Letta si deve riuscire a “eliminare e abbattere al massimo le sacche di discrezionalità che purtroppo ci sono” e “affrontiamo un problema di mentalità”.
IL RITARDO ITALIANO
“L’Italia è profondamente in ritardo per l’attuazione dell’agenda digitale e si deve partire da questo punto. È evidente che la prima questione del divario è una questione di alfabetizzazione“.
“È un ritardo strutturale – ha detto Letta – e il divide digitale tra nord e sud colpisce duramente e rende complessa la vicenda”. Parlando di agenda digitale, Letta ha elencato i punti su cui il governo vorrebbe concentrare l’azione: “Sono sei – ha detto – governo pubblico del settore; divario e alfabetizzazione; rapporto con la crescita; rapporto con il lavoro; agenda digitale coma la riforma dello Stato; Expo 2015; Europa”. (Public Policy)
VIC