TRASPORTI, AEROPORTO DI CIAMPINO DIVENTA SCALO SOLO CIVILE

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TRASPORTI, AEROPORTO DI CIAMPINO DIVENTA SCALO SOLO CIVILE

PUBBLICATO IN GAZZETTA UFFICIALE IL DECRETO DI DISMISSIONE

(Public Policy) – Roma, 12 giu – L‘aeroporto di Ciampino è
diventato scalo soltanto civile e non sarà più utilizzato
per fini militari. Il decreto di dismissione, firmato
dall’ex ministro della Difesa Giampaolo Di Paola, di
concerto con l’ex ministro delle Infrastrutture e Trasporti
Corrado Passera e l’ex ministro dell’Economia Vittorio
Grilli, è stato pubblicato sull’ultima Gazzetta Ufficiale.

Il 5 aprile del 2012 lo Stato Maggiore della Difesa ha
confermato il cessato interesse ai fini militari del sito.
Il bene del demanio militare è stato trasferito all’Enac.
Pertanto l’aeroporto di Ciampino “assume lo stato giuridico
di aeroporto civile, aperto al traffico civile”.

L’aeroporto di Ciampino nel 1975 assume lo status giuridico
di scalo “militare a uso promiscuo”. Ha una superficie di
circa 165 mila ettari che saranno completamente gestiti
dall’Ente nazionale aviazione civile. I servizi di
assistenza per la navigazione aerea sono garantiti dall’Enav
Spa.

In attuazione del trasferimento dei beni militari
dell’aeroporto è necessaria la realizzazione di alcuni
interventi, i cui costi saranno a carico della società di
gestione per conto .

TRASPORTI, ENAC: L’AEROPORTO DI CIAMPINO SARÀ RIQUALIFICATO
(Public Policy) – Roma, 12 giu – “Per quanto riguarda il
traffico sull’aeroporto di Ciampino, nell’immediato non
cambia niente, in quanto l’attività sullo scalo è regolata
da limitazioni di traffico che rimangono attive. Nel medio e
nel lungo termine, invece,lo scalo verrà riqualificato con
una serie di interventi come da contratto di programma con
AdR. Infine, per quanto riguarda l’attività militare, il
31esimo stormo continuerà a operare a Ciampino“. È quanto
dichiara l’Ente nazionale aviazione civile contattato da
Public Policy sul decreto, pubblicato in Gazzetta Ufficiale,
con cui il ministero della Difesa ha dismesso l’aeroporto di
Ciampino, diventato a uso civile.

TRASPORTI, AEROPORTO CIAMPINO, COMITATO CITTADINI: “ESTREMA PREOCCUPAZIONE”
(Public Policy) – Roma, 12 giu – “Siamo molto preoccupati.
Prima l’aeroporto era solo militare, scarsamente usato per i
voli charter e in quella dimensione era compatibile con il
territorio. Oggi ci sono più di 5 milioni di passeggeri
all’anno. Il decreto di dismissione almeno pone fine a un
equivoco e fa chiarezza. Di sicuro, se si vuole implementare
l’uso civile dell’aeroporto e farlo diventare un city
airport, bisognerà sentire cosa ne pensano le istituzioni,
in primis il ministero dei Trasporti“.

Lo dichiara Pierluigi Adami portavoce del Comitato
Aeroporto di Ciampino che da anni si batte contro
l’inquinamento acustico dello scalo, contattato da Public
Policy.

“Neppure 3 settimane fa – prosegue Adami – abbiamo avuto un
incontro con l’assessore regionale all’Ambiente Fabio
Refrigeri e ci ha detto che entro un mese ci avrebbe
convocato per una nuova riunione. Con la novità del decreto,
abbiamo un elemento in più per confrontarci”.

“Questa è una vicenda – aggiunge – che coinvolge il
ministero dell’Ambiente e l’Arpa Lazio: ogni giorno
certifica lo sforamento del limite acustico. Putroppo le
centraline non misurano le polvere sottili perché sono
abilitate solo per monitorare le polveri Pm10, mentre quelle
aree sono le Pm2,5 e non vengono misurate, pur essendo molto
più tossiche. Ci sono persone che vivono a 150 metri
dall’aeroporto e che respirano cherosene”.

Il piano dell’Adr – spiega ancora Adami è di arrivare al
2020 con 75 mila movimenti aerei. Oggi ce ne sono 54 mila
con circa 4 milioni di passeggeri annuali. Una diminuzione
ovviamente determinata dalla crisi economica. L’Adr deve
presentare il piano del contenimento acustico il 1° di
luglio e ha un termine di 5 anni per applicarlo. Sono
troppi”.

“Chiederemo all’assessore all’ambiente della Regione –
conclude il portavoce del comitato – di esercitare il potere
sostitutivo e di accelerare l’approvazione del piano. Non
possiamo aspettare altri 5 anni”.

TRASPORTI, AEROPORTO CIAMPINO, LEGAMBIENTE LAZIO: “CHIEDEREMO LA VIA”
(Public Policy) – Roma, 12 giu – “Avevamo sentito parlare di
questa ipotesi. Ma sembrava più un puro atto formale. Se
invece ci saranno delle conseguenze con eventuali incrementi
di voli, allora chiederemo la Valutazione di impatto
ambientale. Quell’aeroporto, ampliatosi per varianti, non è
mai stato sottoposto alla Via”. È quanto ha dichiarato a
Public Policy Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente
Lazio, a commento del decreto di dismissione dell’aeroporto
di Ciampino da parte del ministero della Difesa, il cui
decreto è stato pubblicato sull’ultima Gazzetta Ufficiale.
“Se il decreto di dismissione della Difesa diventa un
viatico per fare il city airport, allora diventa un problema
vero. Già oggi quell’aeroporto è fuori legge. L’impatto
ambientale e acustico è devastante su tutta la città: dai
Parioli, al Colosseo fino alla Tuscolana e ai Comuni di
Ciampino e Marino“.

“Fino al 2006 – spiega Parlati – non esisteva neppure la
rete di monitoraggio dell’inquinamento. Siamo stati noi a
batterci per averla. Comunque per poter implementare i voli
non decide l’Enac, ma si decide attraverso il piano
aeroportuale“.

“E in ogni caso – conclude Parlati- ci dovrà essere una
Valutazione d’impatto ambientale regionale se non
addirittura nazionale”.

AEROPORTO CIAMPINO, AVENALI (LISTA ZINGARETTI): DECISIONE INASPETTATA
(Public Policy) – Roma, 12 giu – “È una decisione
inaspettata. Noi ci aspettavamo un provvedimento opposto. La
chiusura dell’aeroporto civile e il mantenimento di quello
militare. Ci sta dando una notizia. E non è una buona
notizia”. Così il consigliere regionale della Lista
Zingaretti, Cristina Avenali, già esponente di Legambiente,
contattata da Public Policy sulla dismissione dell’aeroporto
di Ciampino da parte del ministero della Difesa.

“Noi ci siamo battuti affinché venisse attuato il piano di
diminuzione dei voli civili, alla luce dei dati
sull’inquinamento. L’impatto sulla salute dei cittadini è
molto pesante, anche l’impatto sulle scuole è motivo di
allarme”.

“Avrò modo di informare della questione – ha concluso – –
l’assessore all’Ambiente Fabio Refrigeri per decidere il da
farsi”. (Public Policy)

SAF