TRASPORTI, SÌ DA CAMERA E SENATO ALLE NOMINE AUTHORITY

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TRASPORTI, SÌ DAL SENATO ALLE NOMINE AUTHORITY. RIMANE REBUS VOTO ALLA CAMERA

TRASPORTI, ANCHE DALLA CAMERA OK A NOMINE AUTHORITY (update)

(Public Policy) – 31 lug – Dopo il via libera di questa
mattina della commissione Lavori pubblici del Senato,
l’Authority dei Trasporti ha incassato anche l’approvazione
della commissione Trasporti della Camera
, che nella seduta
di oggi pomeriggio ha messo ai voti le candidature della
terna designata dal Governo per la guida del nuovo ente che
vigilerà su strade, ferrovie, porti e aeroporti, formata da
Andrea Camanzi (presidente), Mario Valducci e Barbara
Marinali.

Camanzi ha ricevuto 33 voti favorevoli, Valducci 34 e 39
Marinali. Presenti alla seduta 45 deputati.

M5S E SEL VOTERANNO CONTRO A DUE NOMINE SU TRE

(Public Policy) – Roma, 31 lug – L’authority dei Trasporti
ha incassato il via libera della commissione Lavori pubblici
del Senato, che questa mattina ha messo ai voti le
candidature della terna designata dal Governo per la guida
del nuovo ente che vigilerà su strade, ferrovie, porti e
aeroporti, formata da Andrea Camanzi (presidente), Mario
Valducci e Barbara Marinali.

I tre componenti hanno incassato rispettivamente 21 voti
favorevoli (Camanzi e Valducci) e 20 (Marinali). Sempre in
giornata arriverà anche il voto della commissione Trasporti
della Camera dove però il voto favorevole non è scontato.

Il Movimento 5 stelle, sebbene favorevole all’introduzione
del controllore sui trasporti, nelle audizioni di ieri ha
sollevato diverse perplessità in merito ai nominativi
scelti. Secondo fonti 5 stelle, il Movimento voterà contro
le nomine di Camanzi e Valducci, sì invece a Marinali.

Stessa cosa farà Sel: “Stiamo valutando con il capogruppo
Gennaro Migliore – spiega a Public Policy la deputata
Martina Nardi, membro della commissione Trasporti – se
votare a favore della nomina di Barbara Marinali, ma per gli
altri due il nostro voto andrà in senso contrario”.

“Ci aspettavamo – aggiunge – delle candidature super partes
e non che facessero parte del solito sistema. Anche in
questo caso c’è stata una spartizione delle nomine tra i
partiti come per la Prima Repubblica“. (Public Policy)

SOR