di Viola Contursi
ROMA (Public Policy) – Varato a metà giugno e poi bloccato, nel suo iter parlamentare dalla crisi di Governo, il decreto Semplificazioni fiscali ha ricevuto martedì il via libera definitivo dal Senato.
Il passaggio alle Camere è stato per forza di cose segnato dalla crisi di Governo, ed è stato molto rapido: approvato senza modifiche dalle commissioni Bilancio e Finanze della Camera, il decreto è stato poi modificato dall’aula di Montecitorio, dove il Governo dimissionario non ha ovviamente posto la questione di fiducia. Dopo alcuni tentennamenti, i deputati sono riusciti a trovare un accordo per approvare una trentina di norme nel dl Semplificazioni: dal superbonus agli aiuti alle imprese, da vere semplificazioni all’obbligo per l’Agenzia delle entrate di comunicare via sms al contribuente quando si chiude un’istruttoria anche con esito negativo, sino alle misure per il Terzo settore. Bocciato invece il tentativo di FdI e Lega di cancellare dal testo la misura per sanare la posizione dei lavoratori immigrati.
Vediamo in breve le modifiche apportate al decreto dal passaggio parlamentare:
RIMANE NORMA SANATORIA MIGRANTI
Nel passaggio alla Camera è stato bocciato l’emendamento di Fratelli d’Italia, sottoscritto dalla Lega, che chiedeva la cancellazione della norma, contenuta nel dl Semplificazioni fiscali, sui migranti. Con l’emendamento respinto si puntava a cancellare dal testo la sospensione, dalla data di entrata in vigore del decreto fino alla conclusione dei procedimenti relativi al rilascio dei permessi di soggiorno, dei procedimenti penali e amministrativi nei confronti del lavoratore per l’ingresso e il soggiorno illegale nel territorio nazionale. Inoltre, si sarebbe eliminata la previsione in base alla quale il rilascio del permesso di soggiorno determina per lo straniero l’estinzione dei reati e degli illeciti amministrativi relativi all’ingresso irregolare in Italia. Norme, secondo il partito guidato da Giorgia Meloni, che rappresenterebbero una sanatoria per gli immigrati irregolari. Sull’emendamento il Governo aveva espresso parere contrario.
ENERGIA
È entrato invece nel dl Semplificazioni fiscali il correttivo sulla norma sulla cessione dei crediti relativi al superbonus e sui de minimis per l’acquisto di energia da parte delle imprese.
continua – in abbonamento
@VioC
(foto cc Palazzo Chigi)