di Giordano Locchi
ROMA (Public Policy) – Dall’autorizzazione della cessione alle autorità governative dell’Ucraina di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari, alla possibilità di ridurre il consumo di gas delle centrali elettriche massimizzando l’uso di carbone e olio combustibile, fino all’accoglienza dei profughi. Sono alcune delle principali misure contenute nel decreto Ucraina, che verrà approvato in prima lettura dalla Camera.
Il testo racchiude in sostanza due provvedimenti, poiché il decreto legge n. 16 del 2022 varato il 28 febbraio è confluito nel precedente dl varato il 25 febbraio con un emendamento di rifusione presentato dal Governo. In occasione dell’adozione di questo primo provvedimento da parte del Cdm, Palazzo Chigi aveva spiegato che “gli sviluppi militari della crisi ucraina e le conseguenti decisioni che l’Italia, assieme ai Paesi alleati, ha assunto nel contesto della Nato, includono l’attivazione di una serie misure relative al rafforzamento della postura militare, a fronte della grave situazione di crisi in atto. In particolare, al fine sia di rassicurare gli alleati più esposti sul fianco Est dell’Alleanza, che di svolgere un’azione di deterrenza nei confronti della Russia, il Consiglio Atlantico ha ribadito il potenziamento del dispositivo di forze dispiegato dalle Nazioni nel contesto delle operazioni Nato già attive, e la disponibilità di un contingente di forze in elevata prontezza che gli alleati mettono a disposizione per affrontare le situazioni di crisi, quale quella attuale”.
Vediamo nel dettaglio:
DISPOSITIVI NATO
Si prevede in primo luogo la proroga per l’anno in corso di taluni dispositivi Nato già in atto e l’avvio di contribuzioni aggiuntive attraverso la mobilitazione delle forze ad alta prontezza. Si autorizza, quindi, fino al 30 settembre, la partecipazione di personale militare all’iniziativa della Nato per l’impiego della forza ad elevata prontezza, denominata ‘Very High Readiness Joint Task Force-Vjtf’. Il contingente italiano, la cui consistenza massima sarà di 1.350 unità, prevede l’impiego di un comando di componente per operazioni speciali e relative capacità operative correlate, una unità del genio militare per il supporto alle operazioni terrestri e aeromobili per la ricerca e il soccorso di personale isolato, la raccolta informativa, il trasporto tattico e il rifornimento in volo. È inoltre previsto l’invio di 77 mezzi terrestri, 2 mezzi navali e 5 mezzi aerei. La spesa complessiva ammonta a circa 86.129.000 euro.
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@Locchiaperti