Gli ultimi annunci di Di Maio su rider e salario minimo

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(foto – DANIELA SALA/Public Policy)

ROMA (Public Policy) – Tornano in primo piano i rider. Nei giorni scorsi, i fattorini che consegnano cibo a domicilio hanno fatto sentire di nuovo la propria voce scegliendo, per tornare al centro dell’attenzione, la ‘minaccia’ ai vip che non riconoscono mance per il servizio. “La norma sui rider è pronta. Sarà inserita nella legge sul salario minimo che è in discussione in questi giorni al Senato. Se potremo, proveremo a farla diventare legge anche prima, inserendola nella fase di conversione del decreto Crescita, ma su questo ci sarà bisogno dell’autorizzazione dei presidenti delle Camere”, scrive il vicepremier Luigi Di Maio in un post su Facebook. “La norma che stiamo per approvare ha l’obiettivo di tutelare lavoratori il cui stipendio dipende da un algoritmo e che non hanno tutele minime”, aggiunge. Si vedrà.

E sempre Di Maio torna a rilanciare anche il ddl Salario minimo. Lo fa indicando, sempre sui social, i 5 ddl che “vogliamo approvare al più presto”: la legge per togliere la sanità dalle mani dei partiti; la  legge sull’acqua pubblica; la legge sul conflitto d’interessi; la legge sul salario minimo; la legge sul taglio degli stipendi di tutti i parlamentari.

Un’iniziativa che molti hanno letto come un ammiccamento al Pd, che infatti ha subito risposto, tramite il capogruppo alla Camera, Graziano Delrio, tramite un’intervista a La Stampa: “sul salario minimo siamo d’accordo, lo abbiamo proposto per primi: certo andrebbe discusso come realizzarlo. Per noi va fatto in accordo con i sindacati”, ha detto. Ma subito è arrivato lo stop di Di Maio. “Leggo un’intervista del capogruppo Pd, Graziano Delrio, in cui si dice pronto a discutere con il Movimento 5 Stelle sulle nostre proposte sul conflitto di interessi e il salario minimo. La risposta è semplice: no, grazie. Non solo, è curioso che proprio oggi il Pd si svegli dopo che ha avuto 20 anni per concretizzare queste due proposte”.

Va avanti, invece, il confronto tra sindacati e Governo. Cgil, Cisl e Uil vedranno infatti il ministro del Lavoro lunedì prossimo. Sul tavolo proprio il salario minimo. (Public Policy) FRA