VISTI DA FUORI, FT: MONTI ARRIVERÀ QUARTO, CENTROSINISTRA RISCHIA UN PRODI-BIS

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(Public Policy) – Roma, 18 feb – “Una delle previsioni più
sicure che si possono fare sulle elezioni italiane è che la
coalizione di Monti arriverà ultima tra i quattro principali
contendenti, Bersani premier con una maggioranza di
centrosinistra litigiosa e all’opposizione partiti e
movimenti anti-austerità. Però aspettatevi l’inaspettato
dalle prossime elezioni italiane”.

Lo scrive Wolfgang Munchau sul Financial Times, commentando
il voto in Italia e tornando ad attaccare il premier uscente
Mario Monti (lo aveva già fatto in un editoriale del 20
gennaio).

Il giornalista paragona la vittoria del centrosinistra
guidata da Romano Prodi nel 2006 a ciò che potrebbe accadere
ora con l’elezione di Pier Luigi Bersani e la coabitazione
post-voto tra Pd, Sel, Monti e i suoi alleati centristi.
“Nel 2006 – scrive – il presidente Prodi ha vinto per 25mila
voti, pari all’1% degli elettori. Nonostante le promesse di
riforme, due anni dopo ha perso la fiducia al Senato e il
Governo è caduto. Potrebbe succedere di nuovo con Pier Luigi
Bersani”.

“Il Partito democratico, stando ai sondaggi – continua il
giornalista – perde voti e Bersani, nel caso di vittoria,
sarà costretto a governare con una coalizione che racchiude
più forze politiche: dal conservatore Mario Monti, passando
per i partiti di centro, fino a Sinistra ecologia e libertà
di Nichi Vendola. Per questo l’esperienza Prodi si potrebbe
ripetere”.

Bersani si troverebbe a governare nel mezzo della peggiore
recessione che la storia ricordi. E proprio al premier
uscente, Munchau attribuisce la responsabilità del calo del
Pil italiano: “È chiaramente il risultato della politica di
austerità di Monti del 2012, imposta a un’economia che era
già in recessione quando lui è diventato premier”.

Quanto agli altri
protagonisti della campagna elettorale, Munchau definisce
Silvio Berlusconi “uno dei più efficaci politici in campagna
elettorale nella storia politica moderna” e la destra
potrebbe attestarsi ancora come “il grande vincitore di
queste elezioni”. Berlusconi in poco tempo “è riuscito a
restringere il divario elettorale con il Pd”. E Beppe Grillo
è “per certi aspetti un politico ancora più efficace in
campagna elettorale”. I media, scrive il giornalista, stanno
commettendo un grave errore nel limitarsi a definirlo “un
comico, perché liquidarlo in questo modo vuol dire
sottovalutare il suo acume politico”.

BRUNETTA: “FT BOCCIA MONTI E C’È DA CREDERCI”
“Il Financial Times boccia il governo Monti: lascia il
Paese nella peggiore recessione che la memoria umana possa
ricordare. L’economia italiana nell’ultimo trimestre del
2012, l’anno del professore, ha subìto una decrescita del
3,6%”. Questo il commento di Renato Brunetta, coordinatore
dei dipartimenti del Pdl, all’editoriale di Wolfgang
Munchau. “La migliore previsione che si possa fare circa il
successo dell’avventura politica di Monti ad oggi è che il
professore arrivi quarto nella competizione elettorale. Cioè
ultimo. Se lo dice il Financial Times c’è da crederci”.
(Public Policy)

SOR