ROMA (Public Policy) – “Per quanto riguarda la Provincia di Reggio Calabria i problemi connessi allo sfruttamento dei lavoratori sono tuttora presenti, e sono strettamente collegati alla questione degli insediamenti spontanei nell’area di San Ferdinando. Non si può parlare di sfruttamento dei lavoratori se non si considera anche l’altra faccia della medaglia sul piano criminale, vale a dire – per il settore dell’agricoltura – le truffe ai danni degli enti previdenziali. A Reggio Calabria il caporalato è una questione nell’alveo di una situazione particolarmente complessa. Non si può negare che questa illegalità, nel settore del lavoro e dell’agricoltura, appare particolarmente grave, soprattutto per le condizioni in cui versano molti delle vittime di questo sfruttamento, e mi riferisco ai lavoratori extracomunitari”.
Lo ha detto Massimo Mariani, prefetto di Reggio Calabria e Commissario straordinario di Governo per il superamento delle situazioni di particolare degrado dell’area del Comune di San Ferdinando, nel corso di un’audizione alla Camera davanti alle commissioni Lavoro e Agricoltura nell’ambito dell’indagine conoscitiva sul fenomeno del caporalato in agricoltura.
A SAN FERDINANDO ‘SOLO’ 370 PERSONE
“Nell’area di San Ferdinando e Rosarno (nella Provincia di Reggio Calabria) abbiamo registrato negli anni scorsi la presenza di insediamenti spontanei: si tratta di numerosissimi lavoratori immigrati che, non avendo altre risorse, tendono a sistemarsi in condizioni di grande precarietà in aree contigue a quelle di maggiore produzione agricola, che nel caso di Reggio Calabria si concentrano nell’area di Gioia Tauro. Nel corso degli anni l’insediamento ha assunto dimensioni importanti. Nel marzo 2019 c’è stato un intervento di rimozione della baraccopoli che si era coagulata a San Ferdinando, con la sistemazione di parte degli immigrati nei sistemi di accoglienza – laddove questi ne avessero titolo – , mentre un’altra aliquota è tuttora ospitata in una tendopoli in condizioni comunque migliori di prima. Allo stato attuale abbiamo 370 persone, quindi sono numeri molto ridotti, ma parliamo di un’area dove i numeri sono fluttuanti in virtù della stagionalità delle coltivazioni”.
E IL PERMESSO DI SOGGIORNO?
Nel caporalato “come insediamenti abusivi, le realtà più consistenti sono quelle di Borgo Mezzanone (Foggia), a cui si aggiungono altri insediamenti, fra i quali il cosiddetto ‘gran ghetto’, che sta nell’agro si San Severo (Foggia), e altri insediamenti analoghi che stanno nell’agro di Cerignola. Differenze Nord-Sud? Credo che molto dipenda dalla natura delle richieste di manodopera che c’è al Sud. A Foggia, o nella Piana di Gioia Tauro, c’è una grande esigenza di manodopera stagionale. Per San Ferdinando (Reggio Calabria) 224 persone straniere avevano lo status per stare nel sistema statale di accoglienza per stranieri, idem per i 370 che attualmente sono nella tendopoli. Il dato che mi ha colpito è che le persone indentificate durante i controlli sono in gran parte dotate di permesso di soggiorno“.
“Per la Provincia di Reggio Calabria, se nel 2017 sono state controllate 95 aziende, nel 2018 ne sono state controllate 251, e nel primo semestre 2019 ben 149. E le persone controllate, che sono state 672 nell’intero 2017, nel primo semestre 2019 sono state 1.069″.
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PAM