(Public Policy) – Roma, 9 lug – “Nelle telecomunicazioni
sono due i temi che la regolazione dovrà affrontare e che
sono sotto gli occhi di tutti: in generale il bilanciamento
tra concorrenza e investimenti, più specificamente l’impatto
della proposta di separazione volontaria della rete di
accesso di Telecom sulla non discriminazione e la parità di
accesso fra operatore dominante e concorrenti”.
Lo dice, durante la presentazione della relazione annuale
dell’Agcom nella sala della Regina della Camera, il presidente
dell’Authority Angelo Marcello Cardani.
I NUMERI DELL’ITALIA ONLINE
“Il nostro Paese – dice il presidente – si piazza al
4°posto in Europa nella non invidiabile classifica nel
numero di individui che non hanno mai avuto accesso a
internet”. Siamo anche, paradossalmente, “il Paese in Europa
in cui gli internauti hanno la più alta frequenza di
accesso: 38 milioni di italiani hanno dichiarato di
connettersi da qualunque luogo e da qualunque device”.
L’Italia, insomma, va online ma in maniera disarmonica:
“Reddito, istruzione ed età – dice Cardani – sono le
categorie di spiegazione più rilevanti. Le famiglie che al
2012 avevano a casa una connessione a banda larga sono quasi
il 50%. Quelle connesse, con almeno un minorenne in famiglia
sono invece il 71%. Sotto i 15 anni ci sono 8 milioni di
ragazzi e bambini, i veri nativi digitali”.
“I GIOVANI BANDIVORI”
Le previsioni per il futuro parlano di “un moltiplicatore
di traffico IP per l’Italia maggiore di Gb e Francia. I
giovani bandivori italiani – così li chiama Cardani – sono
loro i traghettatori verso la modernità di un Paese che di
suo non ha molta voglia di avanzare. L’attendismo dei
mercati, le difficoltà politiche, la crisi economica:
l’Italia ha fatto molto per rallentare il suo sviluppo
digitale, ma dare impulso economico alla digitalizzazione è
importante quanto l’alfabetizzazione e sviluppo sociale”.
LE DIFFICOLTÀ DEL SETTORE TLC
“Nel momento in cui la pervasività tecnologica del settore
Ict è enorme – aggiunge Cardani – il comparto dei servizi
Tlc sembra aver perso di centralità. In Italia il contributo
al Pil dei servizi Tlc sconta una congiuntura negativa. Dal
3,2% del 2006 siamo scesi al 2,4% del 2012”.
La spesa delle famiglie per i servizi Tlc “sul totale dei
consumi, è scesa dal 2,4% all’1,9%. L’internet economy erode
il mercato tradizionale, e il video principale driver della
crescita di domanda di traffico sul web. Ma il settore Tlc
da anni mantiene un peso rilevante sul totale degli
investimenti nazionali e non si può assecondare solo con le
reti attuali. È necessaria discontinuità per consentire il
passaggio alle reti di ultima generazione, prima che
l’offerta finisca per strozzare domande in fieri cui siamo
attaccati come al filo di Arianna”.
LE RICHIESTE UE E LE LENTEZZE ITALIANE
“Poichè il valore generato è di sistema, analoga dimensione
deve avere il tema delle risorse. Lo scorso giugno la
decisione europea di uscita dell’Italia dalla procedura di
deficit eccessivo è stata accompagnata da raccomandazioni
sul potenziamento della banda larga, dell’alta velocità e
delle telecomunicazioni in generale”, precisa Cardani.
Ma in Italia si procede molto lentamente verso le nuove
tecnologie, come confermato dal presidente Agcom: “La
costruzione di nuove reti Lte (Long term evolution, recente
evoluzione degli standard di telefonia mobile cellulare;
Ndr) prosegue a velocità ridotta, le reti fisse sono al
palo, irrilevanti sono fibra e cablatura dei distretti”.
Per Cardani lo scollamento “non può rimanere insoluto,
merita diagnosi accurate. L’Agcom ha il dovere di
accompagnare il cambiamento in atto senza cedere alla
tentazione di resistere, comprendendo i fenomeni”.
SULLA RAI
Un breve accenno anche alla televisione pubblica: “Occorre
modernizzare l’offerta – dice in sostanza Cardani – è questa
la direzione auspicabile per risanare la Rai e rinvigorirne
la programmazione, anche alla luce del contributo pagato dai
cittadini, innovando reti e contenuti”.
I NUMERI DEL SIC E LA CARTA STAMPATA
“Il valore complessivo del Sic (Sistema integrato
comunicazioni; Ndr) si è ridotto negli ultimi anni, gli
unici a crescere sono stati i ricavi dei media su internet,
ma rappresentano solo il 4% del Sistema. In 2 anni, 1
miliardo in meno di fatturato solo per la carta stampata,
che sbaglia quando guarda internet solo come concorrenza e
non come risorsa”.
LE FREQUENZE TV
“A breve – annuncia il presidente dell’Agcom – presenteremo
il nuovo piano di assegnazione delle frequenze tv. Inoltre
sono state avviate le prime sperimentazioni della radio
digitale e abbiamo avviato un provvedimento per la
valutazione del valore d’uso delle frequenze già assegnate”.
IL DIRITTO D’AUTORE ONLINE
Per Cardani va riesaminato “il tema del diritto d’autore
online. Tre i pilastri: educazione, legalità, strumento
dell’enforcement con adozione di un regolamento rispettoso
dei princìpi di garanzia, ragionevolezza e proporzionalità”.
(Public Policy)
GAV