Le audizioni sul Def e i contenuti del decreto Fiscale: il punto

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ROMA (Public Policy) – Ci siamo, i lavori sulla Nota di aggiornamento al Def entrano nel vivo: oggi è una giornata intensa di audizioni, mentre sul fronte ‘collegati’, il fine settimana ha visto emergere i primi contenuti del decreto Fiscale.

Il tutto mentre prosegue e anzi si intensifica lo scontro a distanza tra Governo e istituzioni europee, con sullo sfondo i numeri critici di borsa e spread, in agitazione dopo la lettera con cui venerdì sera la Commissione europea ha fatto capire all’Esecutivo guidato da Giuseppe Conte di essere ‘preoccupata’ per le previsioni di deficit contenute nella Nota al Def 2018.

Ma andiamo con ordine e partiamo dal Parlamento, con le audizioni sulla Nota, innanzitutto. Si parte martedì mattina dalle 10. Saranno auditi: il ministro dell’Economia, Giovanni Tria; rappresentanti della Banca d’Italia; rappresentanti dell’Istat; alle 14, rappresentanti della Corte dei conti; alle 20.15 il presidente dell’Ufficio parlamentare di bilancio, Giuseppe Pisauro.

Nel frattempo è già slittato di un giorno – l’11 ottobre alle 16 – l’arrivo in aula alla Camera della Nota di aggiornamento. Lo ha riferito venerdì scorso in aula la presidente di turno, Mara Carfagna, spiegando che il presidente della commissione Bilancio ha chiesto più tempo per l’esame in commissione.

IL DECRETO FISCALE

Dalla rottamazione delle cartelle alla lotteria degli scontrini, passando per la proroga del prestito Alitalia e il Fondo risparmiatori. Si tratta di alcune delle misure previste in una prima bozza del decreto Fiscale, collegato alla Manovra.

Il decreto, che con tutta probabilità verrà licenziato dopo che il Parlamento avrà dato il suo ok ai numeri della Nota al Def, prevede innanzitutto la rottamazione delle cartelle esattoriali. Secondo il decreto, si parla di un guadagno per le casse dello Stato (in maggiori entrate) per oltre 3 miliardi di euro dal 2019 e più di 820 milioni per questi ultimi mesi del 2018. Prevista la possibilità di saldare il debito in 5 anni, con versamenti in 10 rate di importo pari, con scadenze il 31 luglio e il 30 novembre.

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GAV