Bagnai, Gualtieri, Visco: chi si occuperà oggi dell’affare Mes

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ROMA (Public Policy) – Sul Meccanismo europeo di stabilità (Mes), l’affare assegnato relativo alla bozza di riforma del trattato istitutivo verrà incardinato oggi in commissione Finanze al Senato, che procederà con alcune audizioni sul tema. Relatore sarà il capogruppo Pd nella stessa 6a commissione, Luciano D’Alfonso.

Il ciclo per gli approfondimenti molto probabilmente andrà oltre il vertice europeo del 13 dicembre ma, è stato deciso, successivamente ci sarà un nuovo momento di confronto con il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri.

La 6a commissione di Palazzo Madama, guidata dal leghista Alberto Bagnai, ha deciso anche di occuparsi del tema della revisione della direttiva Brrd (‘Bank recovery and resolution directive’, sulla gestione delle crisi delle banche e delle imprese di investimento) dopo le considerazioni della Commissione Ue.

LA MISSIONE DI GUALTIERI E L’AUDIZIONE DI VISCO

La riforma del cosiddetto Fondo Salva Stati è diventata una vera e propria “mina” per Governo e maggioranza, e in giornata potremmo capire anche se ci sono margini per riaprire la trattativa in Europa. La missione – non impossibile, ma comunque difficile – è affidata a Roberto Gualtieri, ministro dell’Economia, che oggi e domani sarà a Bruxelles per la due giorni Eurogruppo-Ecofin. L’esponente Pd ha ottenuto un mandato forte direttamente dal premier per convincere i partner Ue a far rientrare la riforma del Mes in un “pacchetto” che comprenda la realizzazione di uno Strumento di bilancio per la competitività e la convergenza nell’Eurozona (Bicc) e il completamento dell’Unione bancaria. In parole povere, si cerca un rinvio della firma, che era comunque ipotizzata non prima di febbraio. Fermo restando che, dopo la firma, indipendentemente da quando ci sarà, inizierà l’iter di ratifica del testo nei Parlamenti nazionali, che rappresenta il vero passaggio finale per il via libera alla riforma

Incarico complesso quello affidato a Gualtieri, anche perché dovrà giocare all’attacco andando anche un po’ contro alcuni suoi convincimenti personali per salvare una maggioranza sempre più in fibrillazione. Il ministro dell’Economia, audito la settimana scorsa in Senato proprio sul Mes, aveva manifestato tutto il suo scetticismo: “Il testo è concordato e se chiedete se è possibile riaprire il negoziato vi dico che secondo me no, il testo è chiuso”. Parole che avevano rinvigorito l’opposizione della Lega e i mal di pancia dei 5 stelle, che condividono con gli ex alleati l’ostilità al Trattato. A Palazzo Madama Gualtieri aveva sostanzialmente difeso la riforma del Mes, sostenendo che “cambia poco e in meglio” e che si può considerare un buon compromesso, ma oggi è un’altra storia. L’Italia cerca “garanzie” sul pacchetto e non vuole – ad esempio – la ponderazione sulla base del rating dei singoli Paesi dei titoli di Stato nei bilanci delle banche e delle assicurazioni.

Se dai Paesi Ue non arriveranno sponde Roma – come extrema ratio – potrebbe porre il veto alla riforma, ma si tratta di uno scenario che si cercherà in ogni modo di evitare, anche per i segnali non certo positivi che si invierebbero ai mercati. Sul Mes la maggioranza proverà a trovare una posizione comune l’11 dicembre con una risoluzione da votare prima del Consiglio europeo, ma prima di allora c’è da vedere cosa riuscirà a “portare a casa” il titolare del Mef. Ma mentre Gualtieri lavorerà a Bruxelles, in Parlamento il confronto (oltre che a Palazzo Madama) va avanti anche alla Camera: oggi è in programma l’attesa audizione del governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, proprio sulla riforma del Meccanismo europeo di stabilità. Il numero uno di Palazzo Koch riferirà alle 14 davanti alle commissioni Bilancio e Politiche Ue di Montecitorio, e sarà un’occasione, oltre che per ascoltare il suo autorevole parere, anche per chiarire eventuali dubbi attribuiti da più parti proprio a Bankitalia. Fonti dell’istituto hanno già smentito una presunta contrarietà di Visco alla riforma del Mes, sottolineando che il governatore “ha invece messo in guardia sui rischi inerenti all’assunzione di eventuali ulteriori iniziative future relative all’operatività del Mes in assenza di una riforma complessiva della governance economica dell’area dell’euro”.

INTANTO I 5 STELLE…

Domani potrebbe infine svolgersi un incontro tra i parlamentari del Movimento 5 stelle e la sottosegretaria agli Affari europei Laura Agea (sempre M5s) sulla riforma del Trattato istitutivo del Mes e sulla risoluzione da presentare per le comunicazioni del presidente del Consiglio in vista del Consiglio europeo di dicembre. Lo apprende Public Policy da fonti parlamentari. L’incontro dovrebbe tenersi alle 10. (Public Policy) GIL-PAM-SOR